Esistono numerose testimonianze aneddotiche di pazienti affetti da sclerosi multipla che riferiscono un beneficio sintomatologico in seguito all'assunzione di derivati della Cannabis.
Tali testimonianze hanno anche il supporto di alcuni studi scientifici, condotti per lo più su piccole casistiche, ma in grado di fornire evidenze molto suggestive e convincenti.
Uno studio pubblicato nel 1981 ha dimostrato, in 7 di 9 pazienti affetti da sclerosi multipla, un significativo miglioramento del tono muscolare dopo somministrazione, in "doppio cieco", di 5 mg di THC.[1]
Un miglioramento soggettivo dei sintomi legati alla spasticità muscolare dopo inalazione di Cannabis viene segnalato anche da 5 di 8 pazienti studiati da Clifford nel 1983 [2]. In due pazienti si ebbe anche un netto miglioramento delle prove di coordinazione motoria e una significativa riduzione del tremore muscolare, come mostrato nella Figura 1.
Analogo miglioramento è riferito anche da tredici pazienti scarsamente controllati dalle terapie convenzionali, che hanno partecipato nel 1988 a uno studio in "doppio cieco", THC versus placebo. [3]
Un miglioramento obiettivo del senso dell'equilibrio è invece riportato in un altro studio in doppio cieco pubblicato in epoca più recente, in cui pazienti con sclerosi multipla e volontari sani vennero sottoposti a test posturali prima e dopo inalazione di Cannabis [4] .
Accanto a queste piccole casistiche esiste poi numerosi case reports in cui vengono descritti
benefici sintomatici sul piano della spasticità muscolare, della coordinazione motoria, dell'equilibrio, dei disturbi della vescica.[5-9]

Tra questi merita di essere segnalato, per il rigore della metodologia utilizzata, un caso pubblicato da Martyn nel 1995, i cui risultati sono efficacemente sintetizzati nella Figura 2. Ad una paziente con contrazioni muscolari dolorose e disturbi vescicali furono somministrati, a giorni alterni, una compressa di nabilone (un cannabinoide sintetico) o un placebo. Sia la spasticità muscolare che i disturbi della vescica si riducevano sensibilmente nei giorni in cui la paziente assumeva il cannabinoide. Nettamente migliorati, negli stessi giorni, il tono dell'umore e la percezione soggettiva di benessere. [6]
Consroe e collaboratori hanno raccolto, con un questionario anonimo, i dati relativi a 112 pazienti con sclerosi multipla [7]. Le esperienze di tali pazienti concordavano nel riferire, in seguito alla assunzione di Cannabis, un miglioramento sintomatico, con percentuali che vanno dal 97% al 30%, a secondo del sintomo considerato. Il miglioramento riferito più frequentemente era quello della spasticità muscolare e del dolore agli arti. Con frequenza minore venivano riferiti miglioramenti del tremore, dell'appetito, della visione, dei disturbi vescicali.
In epoca recente le evidenze scientifiche disponibili sono stato oggetto di disamina da parte di autorevoli commissioni mediche.
Il Workshop on the Medical Utility of Marijuana dell'Istituto di Sanità statunitense ha riconosciuto, nel 1997, il potenziale ruolo terapeutico nel trattamento della spasticità muscolare e del dolore neuropatico [10].
Questa potenzialità è confermata anche in una recentissima review pubblicata sull'autorevole British Medical Journal [11].
Nel 1998 il rapporto dello Science and Technology Committee della House of Lords inglese ha confermato il ruolo della Cannabis nel migliorare i simptomi della SM [12]. "Sulla base dei dati in nostro possesso" - ha dichiarato Lord Perry of Walton, presidente del Comitato, "riteniamo che i medici debbano essere messi in condizione di prescrivere la Cannabis ai pazienti con SM senza essere perseguiti dalla legge".
Anche il rapporto dell' Institutes of Medicine della National Academy of Sciences USA ha sottolineato il potenziale ruolo dei cannabinoidi nella SM, auspicando la realizzazione di studi clinici controllati su ampie casistiche[13]
Sull'onda di queste autorevoli raccomandazioni nel 1999 sono partiti in Inghilterra due grandi studi clinici controllati , i cui risultati, attesi entro l'autunno del 2003, potrebbero presto aprire la strada alla registrazione di specialità a base di cannabinoidi per il trattamento della SM. [vedi aggiornamenti in fondo alla pagina]
I recenti progressi delle conoscenze sul ruolo degli endocannabinoidi endogeni hanno nel frattempo consentito di definire meglio le basi razionali dell'impiego dei cannabinoidi nella SM.
La distribuzione dei recettori cannabinoidi nel SNC ha infatti confermato il ruolo fisiologico di queste sostanze nel controllo dei movimenti [14]
A ciò si aggiungono alcune recentissime evidenze che spingono a far ipotizzare possibili influenze dei cannabinoidi anche sulla progressione della malattia. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature ha per primo postulato, sulla base delle evidenze ottenute su un modello sperimentale animale, un possibile ruolo dei cannabinoidi nell'influenzare non solo i sintomi ma anche la stessa progressione della malattia. [15]. E alle stesse conclusioni giunge anche un altro gruppo di ricercatori che ha documentato istologicamente, sempre nell'animale, la regressione delle lesioni neuroinfiammatorie dopo somministrazione di dexanabinol, un cannabinoide sintetico[16].
Dal 20 giugno 2005 è disponibile nelle farmacie canadesi il Sativex, un farmaco registrato per il sollievo sintomatico del dolore neuropatico negli adulti affetti da sclerosi multipla.
Si tratta di un prodotto farmaceutico standardizzato; i suoi principali principi attivi sono i cannabinoidi delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e cannabidiolo (CBD). Si somministra come spray sotto la lingua o sull'interno della guancia.
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