Cannabinoidi naturali e di sintesi
Cannabinoidi naturali
Nella Cannabis sativa sono state identificate oltre 400 sostanze chimiche differenti , oltre 60 delle quali appartengono alla famiglia dei cannabinoidi.
Il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) è generalmente considerato il capostipite di questa famiglia di sostanze ed è quello su cui sono state effettuate più ricerche. Purtuttavia non è l'unico principio attivo della Cannabis, che ne contiene molti altri, alcuni dei quali hanno interessanti proprietà terapeutiche.
Tra questi vale la pena in particolare di ricordare il cannabidiolo (CBD). Si tratta di un cannabinoide non-psicoattivo, privo cioè di effetti sul cervello, ma tuttavia in grado di modulare l'azione del THC a livello cerebrale, prolungandone la durata d'azione e limitandone gli effetti collaterali [1-4]. E' inoltre di per sè dotato di una certa efficacia quale farmaco anticonvulsivante e analgesico.
Delle proprietà di molti altri cannabinoidi, elencati in dettaglio nella tabella sottostante, ancora si sa molto poco, ma non si può escludere che anch'essi contribuiscano a determinare in qualche modo gli effetti terapeutici della Cannabis
Gruppo | Abbreviazioni | No. di varianti note |
D9-Tetraidrocannabinolo | D9-THC | 9 | D8-Tetraidrocannabinolo | D8-THC | 2 | Cannabicromene | CBC | 5 | Cannabiciclolo | CBL | 3 | Cannabidiolo | CBD | 7 | Cannabielsoino | CBE | 5 | Cannabigerolo | CBG | 6 | Cannabinidiolo | CBND | 2 | Cannabinolo | CBN | 7 | Cannabitriolo | CBT | 9 | Altri | | 11 | Totale | | 66 |
Tabella 1. La famiglia dei cannabinoidi naturali tratta da "Marijuana and Medicine: Assessing the Science Base" [5]
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Chimicamente i cannabinoidi sono terpenoidi, cioè molecole non polari.
Essi risultano scarsamente solubili in acqua mentre sono altamente solubili nei grassi.
Nella pianta fresca i cannabinoidi sono molecole debolmente acide; l'essiccamento, l'invecchiamento e il riscaldamento li convertono in forme neutre. Tali forme sono dal punto di vista farmacologico molto più attive.
I cannabinoidi esplicano le loro azioni farmacologiche tramite l'interazione con due differenti recettori.
La stimolazione dei recettori CB1, localizzati in varie zone del cervello, spiega la maggior parte degli effetti farmacologici dei cannabinoidi. Studi sugli animali hanno evidenziato un alto numero di tali recettori in alcune strutture cerebrali quali il corpus striatum, il globus pallidus, il cervelletto, la corteccia cerebrale, l'ippocampo e l'ipotalamo.
I recettori CB2 sono invece recettori periferici, il cui ruolo è ancora incerto.
Questi recettori sono fisiologicamente attivati dagli endocannabinoidi endogeni ed in particolare dall'anandamide, , un derivato dell'acido arachidonico prodotto dal corpo umano, con effetti simili a quelli del THC [5-6]. L'esatto ruolo fisiologico di tali sostanze nel nostro organismo è tuttora oggetto di indagine.
Cannabinoidi sintetici
L'industria farmaceutica ha prodotto differenti cannabinoidi sintetici.
Alcuni di questi sono stati registrati per uso terapeutico e vengono correntemente commercializzati in diversi paesi. Altri sono stati messi a punto puramente per scopi sperimentali e non sono mai stati saggiati nell'uomo. I principali sono elencati nella tabella sottostante.
Cannabinoidi sintetici | Proprietà farmacologiche |
dronabinol | THC sintetico. In commercio in Germania, Olanda e negli USA (Marinol®) |
nabilone | Proprietà faracologiche simili al THC. In commercio in Gran Bretagna e Canada (Cesamet®) . |
levonantradolo | Proprietà farmacologiche simili al THC ma più potente. Disponibile per usi sperimentali, non in commercio. |
HU-210 | Proprietà farmacologiche simili al levonantradolo. Disponibile per usi sperimentali, non in commercio. |
Win 55212-2 | Agonista dei recettori cannabinoidi. Disponibile per usi sperimentali, non in commercio. |
SR 141716 A | Antagonista dei recettori cannabinoidi. Disponibile per usi sperimentali, non in commercio |
Tabella 2. Cannabinoidi sintetici tratta da "Therapeutic uses of Cannabis" [6]
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Va fatto notare che i derivati sintetici sembrano mostrare minore efficacia e maggiore
incidenza di effetti collaterali rispetto ai derivati naturali, a tutt'oggi preferiti da molti pazienti.
Il summenzionato effetto di "modulazione" del CBD e degli altri cannabinoidi (assenti nelle preparazioni sintetiche) potrebbe spiegare almeno in parte questo fatto.
Al fine di ottenere prodotti efficaci e ben tollerati sono in atto in corso studi per mettere a punto farmaci di derivazione naturale (estratti della pianta), a differente contenuto di THC, CBD e di altri cannabinoidi.
Riferimenti bibliografici
- Karniol IG, Shirakawa I, Kasinski N, Pfeferman A, Carlini EA.
Cannabidiol interferes with the effects of delta-9-tetrahydrocannbinol in man
European Journal of Pharmacology 1975; 28:172-177.
- Zuardi AW, Shirakawa I, Finkelfarb E, Karniol IG.
Action of cannabidiol on the anxiety and other effects produced by delta 9-THC in normal subjects
Psychopharmacology (Berl) 1982; 76:245-250.
- Bird KD, Boleyn T, Chesher GB, Jackson DM, Starmer GA, Teo RKC
Inter-cannabinoid and cannabinoid-ethanol interactions and their effects on human performance Psychopharmacology 1980; 71:181-188.
- Hollister LE, Gillespie BA.
Interactions in man of delta-9-THC. II. Cannabinol and cannabidiol. Clinical Pharmacology and Therapeutics 1975; 18:80-83.
- Joy, J.E. et al.
Marijuana and Medicine: Assessing the Science Base Institute of Medicine, Karniol, 1999
- British Medical Association Staff
Therapeuthic uses of Cannabis Gordon & Breach Science Pub, 1999
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