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Usi terapeutici della cannabis - Cenni di neurofisiologia Torna alla pagina precedente

Cenni di neurofisiologia dei cannabinoidi


I cannabinoidi come neurotrasmettitori

      L'anandamide, il cannabinoide fisiologico presente nel nostro cervello funziona come neurotrasmettitore. I neurotrasmettitori sono molecole-messaggero che trasportano i segnali fra i neuroni, come mostrato nella sottostante figura.
      Un neurone ha due estremità - l'assone ed il dendrite. Le cariche elettriche dei 'segnali' nervosi attraversano il neurone dal dendrite all'assone. L'assone rilascia molecole di neurotrasmettitori nella sinapsi, lo spazio fra l'assone di un neurone e il dendrite d'un altro neurone. Le molecole del neurotrasmettitore viaggiano attraverso la sinapsi sino al recettore sul dendrite dell' altro neurone, come è mostrato nella figura:

neurones

       Se le molecole del trasmettitore non contraggono un legame specifico con il recettore del dendrite, come indicato dalle molecole rosse qui sopra, come avviene nella figura alle molecole rosse, esse non esercitano alcun effetto. Ma se il neurotrasmettitore si lega al recettore, come nel caso delle molecole blu della figura, si ha la trasmissione del 'segnale'. L'attivazione elettrica si trasmette attraverso il neurone sino ad una nuova sinapsi, dove il processo di rilascio del trasmettitore e legame con il recettore si ripete nuovamente, propagando l'impulso nervoso.
      Nel nostro cervello esistono, oltre all'anandamide, parecchi altri neurotrasmettitori, tra i quali ricordiamo la serotonina, implicata nella regolazione del tono dell'umore, del sonno e dell'apprendimento, norepinefrina ed epinefrina, che regolano l'attività cardiaca e respiratoria, la dopamina, che regola il cosidetto "sistema della ricompensa " (e la cui carenza è alla base del morbo di Parkinson) , le endorfine, mediatori delle sensazioni di benessere dell'organismo.

 

Localizzazione dei recettori per i cannabinoidi nel cervello

      I recettori cerebrali per i cannabinoidi sono detti recettori CB1. La densità di tali recettori nelle varie aree cerebrali è stata misurata (1) ed è raffigurata nelle due figure sottostanti. Le aree più scure sono quelle in cui si ha la maggiore densità di tali recettori.

       Le regioni primarie nelle quali i cannabinoidi si legano preferenzialmente sono i cosidetti gangli basali. Si tratta di centri preposti al controllo della motilità involontaria. Essi comprendono:
  • la Substantia Nigra (SN)
  • il Globus Pallidus (GP)
  • il Nucleo Caudato (Caud)
  • il Putamen (Pu)

       Un'altra area ricca di recettori per i cannabinoidi è il cosidetto sistema limbico. Il sistema limbico è coinvolto nei processi di memorizzazione e nel controllo di stati emozionali quali la rabbia, il desiderio e la paura . Esso è composto da:
  • Ippocampo (Hip) - sede di importanti processi legati alla memoria
  • Amigdala (Am) - area coinvolta nel controllo degli stati emozionali
  • Ipotalamo (Hy) - area che svolge funzioni di controllo neuroendocrino
       I recettori per i cannabinoidi sono ben rappresentati anche nel cervelletto (Cer), la parte del sistema nervoso che controlla l'equilibrio e la coordinazione dei movimenti volontari. Per finire, esiste una bassa densita' di recettori per i cannabinoidi anche in varie aree della corteccia cerebrale (area verde-chiaro delle figure soprastanti).

       La distribuzione dei recettori dei cannabinoidi nel cervello suggerisce per gli endocannabinoidi un ruolo fisiologico nel controllo del movimento e della percezione, dei processi di apprendimento e memoria, nonchè nella regolazione di stati emotivi quali il piacere e l'aggressività. E' possibile ipotizzare per tali molecole una funzione 'anti-stress' simile e complementare a quella esercitata dalle endorfine sia a livello 'centrale' che periferico.

 

illustrazioni tratte da: How do cannabinoids act in the brain?



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