Speciale - Cannabis Medica in Olanda
La situazione legale dell'uso medico di Cannabis in Olanda |
OLANDA: DAL 1 SETTEMBRE 2003 CANNABIS IN VENDITA IN FARMACIA
Cinque grammi per 40 euro a confezione: e' il prezzo della cannabis in vendita, dietro prescrizione medica, nelle farmacie dell'Olanda dal 1 settembre. Un "passo storico", ha commentato il direttore del Bureau voor Medicinal Cannabis (BMC) del Ministero della Sanita' olandese, Willem Scholten. Con la decisione presa dal governo di centrodestra, l'Olanda e' il primo Paese al mondo a dare il via libera all'acquisto di cannabis dietro presentazione di ricetta. L'Ufficio della cannabis medica olandese ha inoltre precisato le migliori modalita' di uso del prodotto, sconsigliandone il fumo e indicando invece l'infusione nel te' o la somministrazione via spray, visto che la vaporizzazione nel cavo orale permette un piu' rapido e completo assorbimento delle sostanze.
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In Olanda l'utilizzo dei derivati della Cannabis è disciplinata dall'Opium Act, approvato nel 1919 e modificato nel 1976. L'aspetto saliente della legge olandese è la distinzione tra le cosiddette hard drugs, i cui rischi sono ritenuti inaccettabili dal legislatore, e le cosiddette soft drugs, la cui pericolosità presenta margini meno allarmanti. A questa seconda categoria appartengono la Cannabis e i suoi derivati. Questa distinzione risponde ad una precisa finalità: quella di separare i mercati delle droghe e di introdurre la Cannabis in un circuito di semi-legalità. Infatti, pur restando una sostanza illecita, il consumo personale e la vendita di Cannabis viene tollerato e raramente perseguito, in quanto non rientra tra le priorità delle forze dell'ordine olandesi. Come è noto, una delle conseguenze immediate della modifica del 1976 è stata la creazione dei coffee shop, all'interno dei quali i maggiorenni possono acquistare e consumare hashish e marijuana. Al momento, i coffee shop sono l'unico esempio al mondo di attività commerciale di questo tipo. |
 AGGIORNAMENTI
VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLA CANNABIS PER USO MEDICINALE IN OLANDA Cannabinoids 2006;1(1):1-9 IL BEDROBINOL È IN VENDITA NELLE FARMACIE OLANDESI. Comunicato stampa OMC 11.02.05 BEDROCAN: UNA COLTIVAZIONE ECOLOGICA E UN PRODOTTO SICURO Comunicato stampa OMC 08.11.04 OLANDA: CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE PER LA CANNABIS MEDICA Comunicato stampa OMC LINKS
http://www.cannabisoffice.nl/
Sito dell'Ufficio per la Cannabis Medica (Bureau voor Medicinale Cannabis) del Ministero della Sanità olandese. In inglese e olandese.
Minister designates a national agency for medicinal cannabis
Comunicato stampa del Ministero della Sanità del 14 dicembre 2000 in cui si comunica la istituzione del BMC
Medical Marijuana in the Netherlands - Laws and Regulations Il quadro normativo completo dell'uso terapeutico della Cannabis nei Paesi Bassi
Guidelines to cultivating cannabis for medical purposes Linee guida per la coltivazione di Cannabis ad uso terapeutico in accordo ai principi della Good Agricultural Practice del Working Group on Herbal Medicinal Products della Agenzia Europea di Valutazione dei Farmaci (EMEA).
www.mapinc.org
Archivio con migliaia di articoli (in inglese) tratti dai quotidiani di tutto il mondo. Keywords: Cannabis - Netherlands.
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Questa peculiarità olandese ha certamente dei risvolti anche per quanto concerne l'uso medico di Cannabis, trattandosi appunto di una sostanza a cui è possibile accedere con facilità. Tra l'altro, proprio perché si tratta di un fenomeno che avviene "alla luce del sole", è verosimile ritenere che vi siano maggiori garanzie sulla qualità della sostanza, rispetto a quanto avviene in altri Paesi, dove per l'acquisto si è costretti a rivolgersi al mercato nero. Questo significa anche che il consumatore ha più scelta e che, non di rado, ha la possibilità di conoscere le differenze tra i vari tipi di marijuana.
Tuttavia, il legislatore olandese è intervenuto più volte negli ultimi anni sulla questione dell'uso medico di Cannabis, anche sulla spinta delle sempre più numerose acquisizioni sulle sue virtù terapeutiche che provenivano dal mondo della ricerca in questo ambito. Una prima svolta si è avuta nell'estate del 1998, quando il Ministero della Sanità olandese rendeva nota l'intenzione di istituire un apposito Ufficio per la Cannabis Medica (Bureau voor Medicinale Cannabis, BMC), operativo dal 1 gennaio 2001. Uno degli aspetti più interessanti di questo nuovo intervento è contenuto in un messaggio inviato all'International Narcotics Control Board (Incb) dal ministro della Sanità Borst-Eilers. Il messaggio del ministro si può riassumere in tre punti.
In primo luogo, Borst-Eilers indicava a chiare lettere che il neonato Bureau voor Medicinale Cannabis era in linea con quanto previsto dalle Convenzioni Internazionali. In altri termini, il ministro difendeva la scelta olandese di fronte ai ripetuti "attacchi" dell'Incb, evidenziando opportunamente che la Convenzione del 1961 prevede l'uso di Cannabis a scopo terapeutico. In secondo luogo, il ministro sottolineava come "lo sviluppo di nuovi medicinali a base di Cannabis è una questione che coinvolge l'interesse di tutti i Paesi del mondo, non soltanto l'Olanda", aggiungendo che "il Ministero olandese avrebbe collaborato con tutti i Paesi che stanno attuando ricerche in questo campo" e che "il Ministero avrebbe considerato le richieste di medicinali a base di Cannabis provenienti da altri Paesi, nel rispetto delle Convenzioni Onu". In terzo luogo, nel medesimo messaggio venivano indicate anche le finalità del Bureau, ovvero quelle di seguire la produzione della Cannabis terapeutica, occupandosi del controllo sulla qualità e della sua distribuzione. |
Nell'ottobre 2001, il governo olandese annunciava anche che sarebbero stati presi dei provvedimenti legislativi per consentire ai medici di prescrivere marijuana per scopi terapeutici e alle farmacie di vendere marijuana ai pazienti in possesso di una prescrizione medica. L'aspetto curioso, ma non insolito per il pragmatismo olandese, era l'invito rivolto ai malati da parte del Bureau. Infatti, nell'attesa di aver un prodotto sicuro, il governo suggeriva ai malati a rivolgersi ai coffee shop per l'acquisto della marijuana, dando così anche un segnale di sicurezza sulla bontà delle proprie politiche in materia di Cannabis. Agli inizi del 2002 la Camera ha ribadito l'intenzione di legalizzare la prescrizione di marijuana per uso medico e nel mese di luglio, riprendendo quanto anticipato nel precedente comunicato del ministero, è stata approvata una legge che autorizza l'esportazione e la vendita della Cannabis per fini terapeutici.
La svolta definitiva di questo iter legislativo sulla marijuana medica è del 17 marzo 2003, data dell'entrata in vigore della legge che modifica ulteriormente l'Opium Act e che autorizza i medici a prescrivere marijuana a fini terapeutici e le farmacie a vendere marijuana ai pazienti in possesso della prescrizione del proprio medico. L'Olanda, come nel caso dei coffee shop, è il primo Paese al mondo ad aver approvato un provvedimento simile. La legge olandese è, infatti, simile a quella già approvata in Canada, ma ne semplifica alcuni aspetti perché elimina anche le procedure previste dal ministero canadese per ottenere l'autorizzazione.
Nel rendere noto questo provvedimento, il governo olandese ha inoltre ribadito la necessità di garantire ai pazienti un prodotto di qualità. Oltre al contratto già esistente con la Maripharm, il governo olandese si è attivato per stipulare una serie di contratti con altri coltivatori, ai quali verrà richiesto di rispettare uno standard di qualità definito dall'apposito Bureau voor Medicinale Cannabis predisposto dal Ministero della Sanità olandese. Secondo Bas Kuik, portavoce del Bureau, la marijuana ministeriale sarà disponibile nelle farmacie dal mese di settembre e, a partire da quella data, le farmacie dovranno rivolgersi esclusivamente ai coltivatori indicati dal Ministero. Tuttavia, riproponendo la medesima "apertura" mostrata in precedenza, il governo ha tenuto a precisare che in attesa che vengano stipulati i contratti, le farmacie possono appunto cominciare a vendere la marijuana ai pazienti che ne facciano richiesta e che possono scegliere di loro iniziativa a chi rivolgersi per l'acquisto del medicinale.
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