Finalmente ACT si è decisa a pubblicare un "suo" libro sugli usi medici della cannabis e dei suoi derivati.
Non pretendiamo di poter dire nulla di nuovo per chi è già esperto e ha seguito la copiosa letteratura scientifica pubblicata in questi ultimi anni. Ma per tutti gli altri, che sono certamente la maggioranza, abbiamo cercato di fare il punto della situazione e di fornire una buona sintesi di quello che è attualmente noto ai ricercatori e agli specialisti del settore.
Il libro si rivolge a tutti.
Abbiamo cercato di scriverlo in modo chiaro e leggibile per tutti, anche se naturalmente, data la materia, almeno in alcuni capitoli siamo stati costretti ad usare un linguaggio piuttosto "tecnico". Quando si parla di specifiche malattie e dei loro sintomi, o quando si parla di norme di legge, non ci sono alternative: la precisione è un obbligo.
Speriamo che nessuno si spaventi se qualche termine non è proprio chiaro: il glossario finale dovrebbe riuscire a dare tutte le definizioni importanti.
Abbiamo scritto questo libro, pur nella consapevolezza dei suoi e dei nostri limiti, con grandi speranze.
Vorremmo aver fatto qualcosa di veramente utile.
Ci auguriamo perciò di trovare molti lettori fra i politici, in particolare fra coloro che sono coinvolti nella politica sanitaria: sono i soli che potranno - in primo luogo correggendo le inadeguate leggi in vigore - avviare concretamente un processo di studio, di ricerca e di applicazioni cliniche.
Ci auguriamo anche di trovare molti lettori fra i giornalisti, della carta stampata e delle reti radiotelevisive: su temi difficili e controversi come quello della "cannabis terapeutica" il loro ruolo è assolutamente fondamentale per risvegliare e mantenere la consapevolezza e l'attenzione .
Ci auguriamo infine, e soprattutto, di trovare molti lettori anche fra i medici e gli operatori sanitari.
Non è colpa loro se la cannabis è stata cancellata dalle farmacopee di tutto il mondo prima ancora di essere studiata con i moderni metodi scientifici, e se le notevoli proprietà dei cannabinoidi non sono citate nei testi di farmacologia se non - in maniera assolutamente incompleta e distorta - nei capitoli dedicati all'abuso di sostanze psicoattive.
In realtà, molti studi controllati e innumerevoli evidenze aneddotiche dimostrano che la cannabis, i suoi componenti, e i loro analoghi di sintesi hanno un interessante potenziale terapeutico. La recente scoperta del cosiddetto sistema cannabinoide endogeno - che potrebbe esser definito come un sistema di regolazione e modulazione attivo ad almeno tre livelli: psichico, neurologico e immunitario - ha per così dire portato alla luce il terreno biologico della loro attività farmacologica, che non può più essere negata.
Proprio per i medici, nei capitoli di interesse più specificamente medico, abbiamo ritenuto necessario inserire una bibliografia esauriente ed aggiornata alle ultime novità. I lettori non medici ci perdoneranno queste pagine del tutto insolite in un libro essenzialmente divulgativo.
Ma attenzione. Questo libro non può e non deve esser visto come un invito al "fai da te" nella terapia con cannabis e cannabinoidi, che di fronte a malattie serie è sempre pericoloso.
Deve esser visto come uno strumento di informazione, che ha la sola ambizione di presentare in modo adeguato lo "stato dell'arte" per chiunque sia interessato, e in particolare per i malati e i medici che sempre più spesso chiedono lumi a un'associazione come la nostra.