I firmatari della interrogazione hanno chiesto di sapere:
"se e chi del Ministero della salute abbia preso la decisione di evadere solo le richieste avanzate da un medico specialista ospedaliero e non dal medico curante, così come stabilisce l'articolo 2, comma 1, del decreto ministeriale 11 febbraio 1997, e perché sia stata presa tale decisione, secondo gli interroganti, in palese contrasto con quanto stabilito dal decreto ministeriale sopra citato;"
"per quali ragioni, il Ministero non abbia ancora fornito una motivazione scritta a sostegno di tale eventuale decisione;"
"come il Ministero della salute intenda comportarsi, tenuto altresì conto che le scorte di farmaco dei pazienti fruitori di questa terapia si stanno rapidamente esaurendo."
Rispondendo all'interrogazione il sottosegretario Cursi ha sostenuto che “Il Ministero della salute non ha mai richiesto, per l 'autorizzazione all 'importazione di un medicinale stupefacente o psicotropo, la ricetta di un medico specialista ospedaliero, essendo sufficiente, ai sensi della vigente normativa, la prescrizione del medico curante.”
Che succede allora al Ministero della Salute? L'iniziativa di bloccare le prescrizioni di alcuni pazienti e' solo il frutto dell'inventiva di qualche troppo solerte funzionario? E se e' cosi chi ha autorizzato, per esempio, la stampa dei nuovi moduli per la richiesta di importazione, in cui e' chiaramente specificato che e' necessaria la prescrizione di uno specialista ospedaliero ? Sono tutti dubbi che la laconica risposta del sottosegretario Cursi non ha risolto.
Nella sua replica l'on Grazia Labate ha auspicato pertanto "che il sottosegretario attivi la direzione generale del farmaco affinche' si faccia chiarezza sui comportamenti posti in essere."
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