SPECIALE Cannabis medica in Canada |
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Il Ministero della sanità canadese sta cercando nuovi fornitori di marijuana per uso medico.
Come è ormai noto, da alcuni anni il governo canadese riconosce l’uso di marijuana a scopo terapeutico. Al punto che, già sul finire del 2000, aveva stipulato un contratto con un’azienda canadese, la Prairie Plant Systems, al fine di avere marijuana “certificata” da distribuire attraverso il sistema sanitario nazionale. Negli anni, la fornitura di marijuana è stata oggetto di diverse critiche, sia con riferimento ai tempi ministeriali, sia per quanto riguarda la qualità della marijuana “governativa”, non sempre giudicata positivamente dai pazienti, sia, infine, per quanto attiene al prezzo del farmaco, ritenuto troppo elevato. Resta il fatto che per cinque anni il ministero si è avvalso della Praie Plant System. Tra poche settimane il contratto quinquennale scadrà e il ministero ha aperto le porte alla candidatura di altre aziende potenzialmente interessate. Si tratterà dunque di vedere se verrà rinnovato il contratto soltanto alla Praire Plant System o se altre aziende si faranno avanti.
Philippe Lucas, portavoce del “Canadians for Safe Access”, ritiene che di debba abbandonare l’idea di avere un unico fornitore. A suo dire, forse non a torto, i pazienti dovrebbero avere il diritto di poter scegliere tra farmaci differenti, dato che ognuno risponde in maniera diversa a seconda del tipo di marijuana che usa per la propria patologia. In altre parole, l’idea è quella di aumentare la disponibilità di marijuana non sotto il profilo della quantità, quanto sotto quello della varietà.
Alla luce di tutto questo, nonostante la pregevole scelta del governo canadese in materia, resta da ricordare che attualmente il numero di pazienti che accede al piano previsto dal ministero è ancora molto basso e che, con ogni probabilità, una parallela strada da percorrere dovrebbe appunto essere quella di un allargamento della distribuzione della marijuana “governativa” a tutti quei pazienti che ne facciano richiesta.
Occorre altresì ricordare, comunque, che la legge canadese prevede altre strade per l’approvvigionamento da parte dei pazienti, ovvero l’autocoltivazione o la coltivazione delegata a terzi dietro autorizzazione del ministero.
Fonte: Bollettino IACM 6 agosto 2006 http://www.acmed.org |
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