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Rassegna stampa 2006

22 maggio 2006

SANITA': E.ROSSI, NORME NAZIONALI PER FARMACI CON DERIVATI DA CANNABIS

(ASCA) - Firenze, 22 mag - ''Esistono alcuni farmaci prodotti
in altri paesi che contengono i derivati della cannabis'', ma
''in Italia tali farmaci non sono nel prontuario ed e'
necessario attivarsi per arrivare a una regolamentazione
nazionale''.
A dirlo e' l'assessore al diritto alla salute della
Regione Toscana Enrico Rossi, che interviene nel dibattito
sull'uso terapeutico della cannabis e dei suoi derivati,
riaccesosi per un disegno di legge, che verra' presentato al
Consiglio regionale del Lazio, per la liberalizzazione
dell'autocoltivazione di hashish e marijuana.
''Bisogna distinguere con chiarezza - afferma Rossi - tra
uso terapeutico e altri usi. Il problema della coltivazione
della cannabis per uso personale non ci riguarda come
competenza dell'assessorato e ritengo neppure come competenza
regionale.
Come assessore alla sanita' devo mettere in guardia da ogni
approccio troppo facile e disinvolto alle problematiche
legate al fumo e in particolare a quello di sostanze
stupefacenti, perche' non vengano sottovalutati i rischi per
la salute. Per quanto riguarda gli scopi terapeutici della
cannabis esistono alcuni farmaci prodotti in altri paesi che
ne contengono i derivati. Da piu' parti il mondo scientifico
sostiene che l'impiego dei cannabinoidi per il trattamento
del dolore in particolari malattie e' da sostenere e da
incoraggiare e cio' avviene in molti paesi europei e del nord
America. In Italia tali farmaci non sono nel prontuario ed e'
necessario attivarsi per arrivare a una regolamentazione
nazionale''.
Rossi ricorda che in Toscana c'e' una normativa (la delibera
regionale 1052 del settembre 2002) che, in coerenza con le
disposizioni nazionali, consente, nei casi motivati, di
rivolgersi all'estero per reperire i farmaci non disponibili
in Italia. ''Gia' oltre una decina di pazienti - ha spiegato
- vengono curati nelle nostre Asl con farmaci che contengono
derivati della canapa indiana''. E' inoltre recentissimo (17
maggio 2006) il pronunciamento della Commissione terapeutica
regionale che ritiene che la Regione Toscana ''possa attivare
tutte quelle iniziative che ritenga opportune, volte a
sensibilizzare il parlamento e il governo nazionale al fine
di ottenere una regolamentazione della materia, nonche' possa
mettere in atto ogni possibile iniziativa di sostegno alla
pianificazione ed esecuzione di studi clinci controllati''.
''Seguendo i consigli dei medici continueremo senza
pregiudizi - conclude l'assessore - a sostenere l'uso di
questi farmaci, nei casi motivati, su regolare prescrizione e
quando ne siano accertati vantaggi ed efficacia. Improvvide
iniziative che mescolano i diversi piani finiscono per
suscitare solo dibattiti confusi''.

(Asca)

 

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