AGGIORNAMENTI
PER UN SOMMARIO DELLE ULTIME NOVITA' PRESENTI SUL SITO > CLICCA QUI <
 
IN LIBRERIA


 
CAMPAGNE
APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ON. LIVIA TURCO
PER UNA LEGGE A TUTELA DEI DIRITTI DEI PAZIENTI
INDAGINE SULL'USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS IN ITALIA
NOTIZIE
MEDICALCANNABIS NEWS
ATTI PARLAMENTARI
RASSEGNA STAMPA
NOVITA' DALLA RICERCA
CONVEGNI E DIBATTITI
COMUNICATI STAMPA
MEDICALCANNABIS FORUM
MEDICALCANNABIS F.A.Q.
SCHEDE
POTENZIALI CAMPI DI UTILIZZO TERAPEUTICO
ESPERIENZE PERSONALI
CENNI STORICI
CANNABINOIDI NATURALI E DI SINTESI
ANANDAMIDE ED ENDOCANNABINOIDI
CENNI DI NEUROFISIOLOGIA DEI CANNABINOIDI
MODALITA' DI ASSUNZIONE
POSOLOGIA E DOSAGGI
LIBRI CONSIGLIATI
LINKS UTILI
SPECIALE
CANNABIS MEDICA OLANDA
CANNABIS MEDICA CANADA
CANNABIS MEDICA U.S.A.
DOSSIER
RAPPORTO DEI LORDS
RAPPORTO ROQUES
RAPPORTO IOM
LIBRO BIANCO
MATERIALI ACT
CHI SIAMO
CARTA D'INTENTI
STATUTO
ADERISCI AD ACT
DONAZIONI
CIAO STEVE !
premio di laurea
Stefano Girardi
2004-2005
IACM
We are members of

 

 
E-mail
 

Torna alla pagina precedente

Rassegna stampa 2005
Il protocollo della sperimentazione cui fa riferimento questo articolo è disponibile negli ATTI DEL CONVEGNO "Cannabinoidi e dolore: attualità e prospettive" tenutosi alla Università di Milano-Bicocca il 28 ottobre 2005

Edizione di Torino
Lunedi 7 novembre 2005

Il progetto coordinato dall´oncologo Mussa: "All´estero il suo uso è già molto diffuso, da noi esiste un pregiudizio politico"
La cannabis come antidoto al dolore
Sperimentazione alle Molinette su malati di tumore e Aids
L´Ordine dei medici applaude: "Bisogna umanizzare le cure senza alcun tabù"

ALBERTO CUSTODERO

Per gli antichi era una medicina al punto che i cinesi, nel tremila avanti Cristo, l´avevano chiamata «erba superiore». Oggi, invece, la cannabis è sinonimo di spinello, di droga leggera: chi ne fa uso viene segnalato in prefettura come tossicomane, chi la vende - o la cede - commette il reato di spaccio di droga. Stamattina, di cannabis si parlerà alle Molinette, in una riunione ristretta che si terrà nell´ufficio del professore ordinario di oncologia, Antonio Mussa. Il professor Mussa vuole iniziare una sperimentazione (la prima pastiglia potrà essere somministrata già entro qualche settimana), utilizzando la cannabis non certo come spinello da far fumare ai suoi ricoverati. Ma come farmaco anti-dolorifico da somministrare ai pazienti terminali oncologici, ma non solo. Ad esempio, anche ai malati di Aids.

Non è un caso che l´idea della sperimentazione sia venuta a Mussa: essendo ex euro-parlamentare eletto nelle liste di An (partito proibizionista in tema di droghe leggere), ha più di altri facilità a convincere quelli del suo partito e, in particolare, il ministro della Salute Francesco Storace. «All´estero, l´uso terapeutico antidolorifico della cannabis su malati terminali di tumore - ha spiegato il docente delle Molinette - è già molto diffuso. Non è sperimentale. In Italia, invece, esiste ancora un pregiudizio di tipo politico. Ecco perché mi assumo la responsabilità, come ricercatore, e come ex politico indipendente nelle fila di An, di iniziare la sperimentazione nel mio reparto. E senza avere di questo ancora avvisato il ministero».

Utilizzare una pastiglia con il principio attivo della cannabis non richiede autorizzazioni particolari in quanto il farmaco è già commercializzato all´estero. Può essere prescritto da qualunque medico. È sufficiente seguire un iter burocratico e incaricare dell´acquisto la farmacia dell´ospedale. Perché, allora, occorre una sperimentazione? «Vorremmo studiare un protocollo - ha spiegato ancora il docente delle Molinette - per dimostrare in modo scientifico l´efficacia di questo farmaco come anti-dolorifico. Sperimentazioni analoghe, del resto, sono già in corso su malati di sclerosi multipla. È importante fare cultura per vincere le resistenze che dieci anni fa abbiamo incontrato per introdurre la morfina nei reparti. La gente urlava di dolore, e c´era chi diceva che bisognava lasciarla soffrire. Poi è sceso in campo Veronesi e oggi le cure palliative sono routine».

L´iniziativa di Mussa è stata accolta favorevolmente dal presidente dell´Ordine dei Medici, Amedeo Bianco. «La terapia del dolore - ha spiegato il dottor Bianco - è una delle priorità da prendere in considerazione nel processo di umanizzazione delle cure. E non deve conoscere tabù. Ecco perché sono benvenute iniziative e sperimentazioni sull´uso di farmaci o sostanze che si dimostrino in grado di coniugare meglio tollerabilità ed efficacia». La morfina, dunque, sarà sostituita dalla cannabis nelle terapie palliative oncologiche? «Nient´affatto», ha precisato Mussa. «Si tratta di due farmaci con effetti collaterali e controindicazioni diversi. Il primo, provoca depressione, occlusioni intestinali, assuefazione, inappetenza e ipotensione. Il secondo, invece, stimola l´appetito, è un anti-nausea, rende euforici, non provoca disturbi intestinali, e non dà dipendenza».

Perché, dunque, non usare la cannabis anche in Italia, nonostante da anni varie regioni italiane (come la Sardegna), abbiamo sottoscritto proposte di legge? Le ragioni sono principalmente due. La prima - di tipo politico - perché la cannabis è associata alla droga. La seconda, di natura commerciale: le aziende farmaceutiche, guadagnando poco sulla sua commercializzazione, non hanno interesse a promuoverne la diffusione. A questo proposito, è intervenuto Mario Giaccone, presidente dell´ordine dei Farmacisti. «Il farmacista non ha preclusioni o pregiudizi nei confronti di una sostanza perché ragiona in termini di principio attivo. Nel caso della cannabis, è stato l´abuso, e non l´uso, a procurarle la sua immagine negativa. In modo regolamentato dalla legge, potrebbe dare invece dare risultati positivi, così come è stato per la morfina».

 

Torna alla pagina precedente


http://medicalcannabis.it - powered by CuteNews