Rassegna stampa 2005 |
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Il protocollo della sperimentazione cui fa riferimento questo articolo è disponibile negli ATTI DEL CONVEGNO "Cannabinoidi e dolore: attualità e prospettive" tenutosi alla Università di Milano-Bicocca il 28 ottobre 2005
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Domenica 6 novembre 2005
Sperimentazione con un farmaco non registrato nel nostro Paese
Anche in Italia cannabis contro il dolore
Per 80 malati di cancro. Due i centri coivolti nel test
In due centri italiani parte la sperimentazione della cannabis sintetica per curare il dolore nei malati di cancro. E dire cannabis è come dire marijuana, che com'è noto è una droga vietata. Il problema è che è anche un farmaco potenzialmente ancora tutto da scoprire. Per la cura del dolore in primis.
In realtà la cannabis in Italia si sta già sperimentando nei casi di sclerosi multipla per ridurre la spasticità muscolare, ma quando si tratta di dolore si alzano gli scudi. «Automaticamente l'opinione pubblica pensa alla droga, all'effetto euforizzante e mentre non si preoccupa per un uso clinico riguardo a un problema fisico quale la spasticità muscolare, censura l'uso del farmaco cannabis per curare il dolore.
Ma noi medici soprattutto di questo ci dobbiamo occupare». È Rosanna Cerbo, neurologa dell'Università La Sapienza di Roma e responsabile del Centro per la terapia del dolore del Policlinico Umberto I, a parlare. A Milano, all'Università La Bicocca, ha presentato il protocollo della sperimentazione della cannabis sintetica (Marinol) nei malati di tumore. Uno studio multicentrico: oltre al centro diretto dalla Cerbo, la sperimentazione si farà alle Molinette di Torino. Quaranta malati per centro, selezionati e ospedalizzati: a un gruppo solo Marinol per bocca (pasticche), all'altro Marinol più morfina. «Da verificare la doppia azione sul dolore fisico e su quello mentale, emotivo, a livello cerebrale», spiega Cerbo. Una ricerca clinica che anticipa anche gli Stati Uniti, dove la cannabis è per ora usabile solo in certi Stati (California, Oregon) sotto forma di «brownie» (una specie di torta di cioccolato) per migliorare la nausea e la mancanza di appetito in pazienti con cancro. Non è ufficialmente approvata per il trattamento del dolore, anche se qualcuno la usa e vorrebbe legalizzarla (c'è una forma di cannabis in crema per il dolore superficiale neuropatico). L'uso di marijuana a scopo terapeutico è invece ammesso in Olanda e Canada, dove i cannabinoidi sono venduti in farmacia, Gran Bretagna, Spagna e Australia.
Nel resto del mondo, Italia compresa, il dibattito sull'uso terapeutico della cannabis è tuttora aperto. Farmaco o droga? E un medico con in tasca una scatola di pasticche di Marinol sarà un domani perseguibile come chi gira con qualche spinello? Il problema potrebbe presto porsi. In Italia per ora il Marinol non è ancora registrato, tant'è che nel 2002 intervenne un giudice veneziano per obbligare la Usl a procurarselo in Svizzera per la cura del dolore di una malata di cancro al polmone. Problemi culturali e politici pesano sulla bilancia. Anche se il professor Antonio Mussa, l'oncologo delle Molinette di Torino dove si effettuerà parte della sperimentazione, è presidente della Consulta nazionale per la ricerca scientifica di An. Il dibattito c'è stato, ma alla fine la logica medica ha prevalso e, almeno per la sperimentazione, la cannabis farmaco è ora sdoganata.
Mario Pappagallo |
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