Rassegna stampa 2005 |
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Torino - Cronaca 19 gennaio 2005
Malata di sclerosi multipla, attende da mesi il nabilone, nonostante l’autorizzazione dell’Asl.
Non arriva il farmaco alla cannabis
Chiede all'Asl 2 e al ministero della Salute il «nabilone», un farmaco estratto dalla cannabis (e per questo vietato in Italia), indicato per curare la sclerosi multipla. Ma una serie di intoppi e disguidi burocratici le impediscono di ottenerlo. Protagonista di questa vicenda, Graziella Vadalà, 38 anni, madre di un bimbo di un anno e mezzo, colpita da dieci anni dalla sclerosi. Il 30 novembre 2004, dopo aver ottenuto la regolare prescrizione medica dal suo neurologo, si è rivolta, come previsto dalla legge, alla farmacia dell’Asl 2, per ottenere dall’estero, il farmaco. “Prima – si lamenta Graziella Vadalà – ho dovuto aspettare che arrivasse all’Asl l’autorizzazione originale dal Ministero. Ora, pare che la medicina non possa arrivare perché l’Asl, ha chiesto lo sdoganamento del farmaco a Torino anziché a Ciampino. A questo punto mi hanno detto, che occorrerà rettificare la richiesta al Ministero. A me non importa di chi sia la colpa, il risultato, però, è che dopo 50 giorni sono senza le medicine alle quali ho diritto”. Nelle aspettative della paziente, il “nabilone” potrebbe migliorare “la deambulazione, compromessa dal progredire della malattia”. E non sarebbe sgradito – ironizza la signora Vadalà – un eventuale “ effetto collaterale della cannabis: un po’ di buon umore in più”. |
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