CANNABIS E SM: IN CINQUECENTO CHIEDONO LIBERTA' DI CURA
"Siamo tutte persone con un legame con la Sclerosi Multipla: malati, amici e familiari di malati.
Vi scriviamo per lanciare un appello relativamente al diritto che noi tutti dovremmo avere alla cura della salute.
In particolare ci riferiamo alla questione dell'utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi nella SM."
Incomincia con queste parole un appello che oltre 500 cittadini indirizzano al Ministero della Salute e ai mezzi di informazione affinchè sia dato risalto all'assurda situazione che sono costretti a vivere i malati che necessitino di farmaci a base di cannabinoidi. Essi chiedono la possibilità di accedere, dietro semplice prescrizione medica, alla terapia con cannabinoidi, senza dover sottostare ad estenuanti trafile burocratiche.
La mobilitazione è nata a partire dal caso di Angela e Daniela, sollevato nell'ambito della trasmissione televisiva Mi Manda Rai Tre .
Si tratta di due pazienti affette da SM, che traggono notevoli benefici dal nabilone (un cannabinoide di sintesi regolarmente in commercio nel Regno Unito), ma sono costrette ad assumerlo senza alcuna continuità terapeutica ed affrontando snervanti battaglie legali, a causa della complessa trafila burocratica necessaria per l'importazione di tali farmaci.
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29.01.05 AGGIORNAMENTO Ad oggi hanno sottoscritto l'appello 1156 persone. Per aderire: bibainrete@libero.it
il testo completo dell'appello
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