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Uno studio pilota suggerisce che il THC puo' ridurre l'agitazione e portare a guadagno di peso nei malati di morbo di Alzheimer. I risultati sono stati presentati il 15 Maggio all'incontro annuale dell'American Geriatrics Society.
Lo studio ha esaminato 9 pazienti, con eta' media di 83 anni. Tutti soddisfacevano i criteri accettati per la possibile diagnosi di morbo di Alzheimer e avevano un controllo non soddisfacente della loro agitazione. Il Mini Mental State Examination (MMSE), un test usato per misurare le capacita' cognitive di base di una persona, e una valutazione delle normali attivita' della vita quotidiana sono stati usati per valutare i pazienti all'inizio dello studio e dopo un mese. I pazienti inizialmente ricevettero 2x2.5 mg di THC al giorno, che fu aumentato fino a un massimo di 2x5 mg/giorno. Inoltre, tutti i pazienti furono trattati con neurolettici atipici e almeno quattro farmaci per il controllo del comportamento.
Dopo un mese l'agitazione fu significativamente ridotta in 6 pazienti. Tre pazienti ebbero un aumento medio di punteggio dell'MMSE di 1.2 punti (linea base: 11 punti). Un miglioramento funzionale fu osservato in tre pazienti. Prima dello studio, tutti i pazienti erano in perdita di peso per anoressia. Dopo il trattamento con THC, tutti i pazienti guadagnarono peso. Non furono riportati effetti avversi, come cadute, svenimenti, convulsioni o esacerbazioni dell'agitazione e della depressione.
"Il nostro studio, sebbene preliminare, suggerisce che il THC puo' ridurre l'agitazione e migliorare l'appetito in pazienti con morbo di Alzheimer, quando le terapie tradizionali non hanno successo" ha detto il Dr. Joshua Shua-Haim, primo ricercatore per lo studio e direttore medico del Meridian Institute for Aging nel New Jersey centrale.
Nel 1997 il Dr. Ladislav Volicer e colleghi avevano gia' condotto uno studio in 15 pazienti con morbo di Alzheimer che rifiutavano il cibo. Undici pazienti completarono lo studio cross-over (*) di 12 settimane con THC e placebo (sei settimane per ciascun trattamento). Il trattamento con THC risulto' in sostanziali aumenti di peso. Sorprendentemente, il THC diminui' anche i disturbi del comportamento. Nel 1999 l'Unimed, distributore del Marinol, preparato a base di THC, stimo' che circa il 5-10% dei pazienti che usavano il farmaco erano malati di Alzheimer.
Fonti: bollettino IACM 8 giugno 2003 - www.acmed.org Int J Geriatr Psychiatry 1997;12:913-9
(*) Uno studio "cross-over" e' uno studio in cui i pazienti, invece di essere divisi in due gruppi, uno assegnato al farmaco da sperimentare e uno al placebo (sostanza inerte), ricevono tutti prima il farmaco e poi il placebo o viceversa, cosicche' ciascun caso funziona come "controllo di se stesso". |
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