Cannabis "medica": appello da 100 firme
Cento professori universitari, insieme ad alcuni esponenti politici di schieramenti diversi, firmano un appello alle Camere e al ministro della Sanità perché consenta l'uso terapeutico della Marijuana.
di Chiara Campo
MILANO - Oltre cento
professori universitari di diverse città e facoltà ci hanno messo la firma.
Hanno aderito in massa e in pochi giorni all'appello lanciato al Ministro della
Sanità Girolamo Sirchia e al presidente della Camera Pierferdinando Casini dal
medico e consigliere regionale dei Radicali Yasha Reibman, del presidente del
Cdu lombardo Domenico Zambetti e del leader dell'Ulivo in Lombardia Mino
Martinazzoli. Tutti insieme chiedono la regolamentazione ad uso medico della
cannabis a partire dalla sperimentazione diffusa del farmaco e al presidente
della Camera, in particolare, di porre al più presto all'ordine del giorno dei
lavori parlamentari i provvedimenti di legge presentati da più parti
sull'argomento.
L'uso medico della Cannabis, è
l'opinione unanime dei promotori, combatte gli effetti collaterali dei
chemioterapici nei malati tumorali e l'inappetenza nei malati di Aids e viene
già consentito in diversi stati degli Usa, in Canada, Israele, Germania, Gran
Bretagna, Australia e nei Paesi Bassi.
"L'esigenza di principio e
pratica – spiega Yasha Reibman – è quella di mantenere con rigore sul terreno
medico una questione eminentemente medica, assumendo in quest'ambito ogni
decisione. Seguire una diversa linea di condotta equivarrebbe a condannare
irrazionalmente una sostanza come 'maledetta' in quanto tale solo perchè, in un
diverso contesto, se ne può fare un uso dannoso. Bisogna ridare invece ai medici
la possibilità di prescrivere in scienza e coscienza la terapia che ritengono
migliore".
Anche secondo Domenico
Zambetti bisogna stare attenti a focalizzare bene il problema senza fare
confusione: "Quando in consiglio regionale un mese fa è stata approvata una
nostra mozione sull'uso terapeutico della cannabis – spiega – qualcuno in
maniera inopportuna ha voluto alzare una bandiera su proibizionismo e
antiproibizionismo che non centra nulla. Siamo contro ogni tipo di droga nella
maniera più assoluta, ma siamo anche convinti della bontà e necessità della
cannabis nei casi accertati dalla scienza e per uso solo ed esclusivamente
terapeutico".
All'iniziativa ha voluto
aderire anche Mino Martinazzoli – "con la sua tenacia – ha detto -, Reibman è
riuscito a vincere anche il mio scetticismo su questo consiglio regionale" -,
ritenendo che l'utilizzo della cannabis per scopi medici andrebbe almeno
sperimentato, e condividendo con i suoi "alleati" l'opinione che "se davvero può
avere qualche utilità, perchè dovremmo farci influenzare dal tema del
proibizionismo o dell'antiproibizionismo?".
(11 GIUGNO 2002,
12.36)
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