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Rassegna stampa 2002

11 giugno 2002
Cannabis "medica": appello da 100 firme

Cento professori universitari, insieme ad alcuni esponenti politici di schieramenti diversi, firmano un appello alle Camere e al ministro della Sanità perché consenta l'uso terapeutico della Marijuana.

di Chiara Campo

MILANO - Oltre cento professori universitari di diverse città e facoltà ci hanno messo la firma. Hanno aderito in massa e in pochi giorni all'appello lanciato al Ministro della Sanità Girolamo Sirchia e al presidente della Camera Pierferdinando Casini dal medico e consigliere regionale dei Radicali Yasha Reibman, del presidente del Cdu lombardo Domenico Zambetti e del leader dell'Ulivo in Lombardia Mino Martinazzoli. Tutti insieme chiedono la regolamentazione ad uso medico della cannabis a partire dalla sperimentazione diffusa del farmaco e al presidente della Camera, in particolare, di porre al più presto all'ordine del giorno dei lavori parlamentari i provvedimenti di legge presentati da più parti sull'argomento.

L'uso medico della Cannabis, è l'opinione unanime dei promotori, combatte gli effetti collaterali dei chemioterapici nei malati tumorali e l'inappetenza nei malati di Aids e viene già consentito in diversi stati degli Usa, in Canada, Israele, Germania, Gran Bretagna, Australia e nei Paesi Bassi.  

"L'esigenza di principio e pratica – spiega Yasha Reibman – è quella di mantenere con rigore sul terreno medico una questione eminentemente medica, assumendo in quest'ambito ogni decisione. Seguire una diversa linea di condotta equivarrebbe a condannare irrazionalmente una sostanza come 'maledetta' in quanto tale solo perchè, in un diverso contesto, se ne può fare un uso dannoso. Bisogna ridare invece ai medici la possibilità di prescrivere in scienza e coscienza la terapia che ritengono migliore".

Anche secondo Domenico Zambetti bisogna stare attenti a focalizzare bene il problema senza fare confusione: "Quando in consiglio regionale un mese fa è stata approvata una nostra mozione sull'uso terapeutico della cannabis – spiega – qualcuno in maniera inopportuna ha voluto alzare una bandiera su proibizionismo e antiproibizionismo che non centra nulla. Siamo contro ogni tipo di droga nella maniera più assoluta, ma siamo anche convinti della bontà e necessità della cannabis nei casi accertati dalla scienza e per uso solo ed esclusivamente terapeutico".

All'iniziativa ha voluto aderire anche Mino Martinazzoli – "con la sua tenacia – ha detto -, Reibman è riuscito a vincere anche il mio scetticismo su questo consiglio regionale" -, ritenendo che l'utilizzo della cannabis per scopi medici andrebbe almeno sperimentato, e condividendo con i suoi "alleati" l'opinione che "se davvero può avere qualche utilità, perchè dovremmo farci influenzare dal tema del proibizionismo o dell'antiproibizionismo?".

(11 GIUGNO 2002, 12.36)

 

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