AGGIORNAMENTI
PER UN SOMMARIO DELLE ULTIME NOVITA' PRESENTI SUL SITO > CLICCA QUI <
 
IN LIBRERIA


 
CAMPAGNE
APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ON. LIVIA TURCO
PER UNA LEGGE A TUTELA DEI DIRITTI DEI PAZIENTI
INDAGINE SULL'USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS IN ITALIA
NOTIZIE
MEDICALCANNABIS NEWS
ATTI PARLAMENTARI
RASSEGNA STAMPA
NOVITA' DALLA RICERCA
CONVEGNI E DIBATTITI
COMUNICATI STAMPA
MEDICALCANNABIS FORUM
MEDICALCANNABIS F.A.Q.
SCHEDE
POTENZIALI CAMPI DI UTILIZZO TERAPEUTICO
ESPERIENZE PERSONALI
CENNI STORICI
CANNABINOIDI NATURALI E DI SINTESI
ANANDAMIDE ED ENDOCANNABINOIDI
CENNI DI NEUROFISIOLOGIA DEI CANNABINOIDI
MODALITA' DI ASSUNZIONE
POSOLOGIA E DOSAGGI
LIBRI CONSIGLIATI
LINKS UTILI
SPECIALE
CANNABIS MEDICA OLANDA
CANNABIS MEDICA CANADA
CANNABIS MEDICA U.S.A.
DOSSIER
RAPPORTO DEI LORDS
RAPPORTO ROQUES
RAPPORTO IOM
LIBRO BIANCO
MATERIALI ACT
CHI SIAMO
CARTA D'INTENTI
STATUTO
ADERISCI AD ACT
DONAZIONI
CIAO STEVE !
premio di laurea
Stefano Girardi
2004-2005
IACM
We are members of

 

 
E-mail
 

Torna alla pagina precedente

Rassegna stampa 2002

giovedi 16 Maggio 2002

Gli anticonvulsivi al naturale
di ROBERTO SUOZZI

La Gastrodia elata è una pianta singolare, un’orchidea che per la sua sopravvivenza deve chiedere aiuto, e associarsi, a due funghi: l’Armillaria mellea e la Mycena asmundicola. Il primo, incorporato nel suo tubero, svolge la funzione di mantenere maturazione e crescita della Gastrodia elata, il secondo permette ai suoi semi di germogliare. La gastrodia è una pianta ben conosciuta nell’antica Cina, ove fu classificata come un’erba superiore, il che vuol dire (per semplificare) che, se presa per un lungo periodo, protegge la salute e prolunga la vita. Come ogni pianta «superiore» la gastrodia viene considerata una sorta di panacea e utilizzata nella cura della cefalea, per il miglioramento e l’efficienza della circolazione sanguigna. Quello che ci interessa, però, in particolare, è la possibilità di adoperare il tubero della gastrodia come antiepilettico e anticonvulsivante. La questione è complessa (ma promette bene); occorre tener conto, infatti, non solo della gastrodia e dei suoi componenti chimici, ma anche di quelli dei «funghi ospitati», della Armamillaria (chiamata anche armamillariella) in particolare, fonte primaria dei costituenti attivi.
Resta come punto fermo che tra i principi attivi della gastrodia elata, oltre alla gastrodina, sono presenti betasitosterolo, daucosterolo, acido citrico; contiene però anche vanillina (contenuta anche nei frutti di un’altra orchidea, Vanilla planifolia) che ha dimostrato di avere effetto anticonvulsivante. La gastrodia (il tubero), che viene adoperata nella medicina tradizionale in decotto, è stata anche studiata per valutarne l’effetto anticonvulsivo, in associazione con un’altra pianta: l’Uncaria rhynchophylla. In uno di questi studi, l’uncaria ha dimostrato di avere sia attività antiradicali liberi, sia anticonvulsivante; azione quest’ultima molto più potente in associazione con la Gastrodia elata, con un meccanismo d’interazione che, almeno per ora, risulta sconosciuto.
La ricerca sull’attività anticonvulsivante, antiepilettica delle piante medicinali non è nuova, ma recentemente ha trovato un nuovo impulso, tenendo anche presente che la terapia farmacologica dell’epilessia (sarebbe più corretto parlare di epilessie) rimane di tipo sintomatico e che la cura va «personalizzata». Delphinium denudatum è un’altra pianta, appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, che in studi sperimentali ha dimostrato una potente azione anticonvulsivante comparabile, nell’effetto, a quella della fenitoina: un importante farmaco antiepilettico, molto efficace nella maggioranza delle epilessie (ad eccezione del piccolo male), ma che dà notevoli problemi di tossicità. Stesso discorso vale per l’estratto etanolico delle foglie della Annona diversifolia, che contiene una sostanza, il palmitone, a fortissima azione anticonvulsivante (dimostrata sperimentalmente) più elevata dell’etosuccimide, dell’acido valproico e della carbamazepina: farmaci adoperati come antiepilettici.
Un’annotazione, infine, sul cannabidolo (non psicoattivo), una delle sostanze della Cannabis indica, che potrebbe essere utilizzata contro le crisi epilettiche. La possibilità del suo impiego terapeutico, e dei cannabinoidi presenti nella pianta, andrebbe valutata e studiata meglio, anche sulla base di lavori preclinici già effettuati su alcuni tipi di epilessia; piccole esperienze condotte su persone, inoltre, hanno evidenziato una riduzione delle crisi convulsive. E’ un ottimo «lancio» per condurre esperienze anche in questo senso, come già si fa in altri paesi europei ed extraeuropei.
LA CANNABIS, LA LIBERTA' DI CURA E LA POLITICA
CANNABIS: LA RICERCA, I PREGIUDIZI, GLI INTERESSI
PER I DOLORI DA NEUROPATIA ANCHE MEGLIO DELLA MORFINA
"ERBA" IN SPRAY STUDI INGLESI SUGLI EFFETTI NELLA SCLEROSI
GLI ANTICONVULSIVI AL NATURALE
DOVE SI COLTIVA PER USO MEDICO PERSONALE

 

Torna alla pagina precedente


http://medicalcannabis.it - powered by CuteNews