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Rassegna stampa 2002

giovedi 16 Maggio 2002

la cannabis, la libertà di cura e la politica
DI GUGLIELMO PEPE

L’invito rivolto dalla Regione lombarda al governo e al Parlamento affinché regolamentino l’uso medico della cannabis, è diventato un "caso". Era scontato. Dopo tutto lo "spinello" è da oltre trent’anni oggetto di polemiche più o meno violente, più o meno argomentate tra proibizionisti e "anti". E se nel tempo ha perso lo smalto di portabandiera della cultura libertaria, continua ad avere un forte valore simbolico, come ha dimostrato la marcia in favore della marijuana che si è svolta il 4 maggio in 178 città del mondo. La marcia non poteva che sostenere le iniziative in favore della cannabis a scopo di cura.
Sul fronte opposto, c’è Alleanza nazionale che fin dalle sue origini (missine) ha osteggiato ogni possibilità di uso legale della canapa indiana. Non è nel suo Dna tale ipotesi, nonostante rivendichi di essere in uno schieramento che fa della libertà un vessillo. Sulla via della "crociata", il partito di Fini sostiene che il voto lombardo apre la strada al consumo di massa e allo spaccio legalizzato della marijuana. An però dimentica che la mozione ha trovato d’accordo centrosinistra e centrodestra. E dimentica (come il ministro Gasparri, che sembra il più oltranzista), che numerosi esponenti di An tre anni fa erano schierati con chi rivendicava il diritto di ricorrere alla terapia del professor Di Bella. Se la libertà di cura era valida allora, perché oggi quel principio finisce nella spazzatura? I malati di cancro pro Di Bella erano forse diversi da quelli che adesso chiedono di non soffrire o di star meglio dopo la "chemio"?
L’introduzione della cannabis, in terapia, non dovrebbe essere strumentalizzata per farne propaganda partitica e ideologica. Perché è in discussione ben altro: la libertà di cura e il diritto a non soffrire. Ai partiti, di solito, non interessano. Ma sono valori sottovalutati anche dal mondo scientifico. E la loro negazione condanna la persona sofferente a subire una violenza psicofisica, comprensibile solo da chi vive in una condizione di subordinazione al medico e al male.
Qui è il "cuore" della questione. E se si è d’accordo si può convenire che è discutibile l’obiezione sulla scarsità di prove scientifiche sull’efficacia della marijuana contro dolori e disturbi seri. Perché andrebbero meglio considerati i diversi studi, condotti in parecchi paesi, tesi a dimostrarne l’utilità. Ma ammettiamo che gli studi non siano sufficienti: non bisognerebbe sostenere che è necessario sperimentare la "marijuana terapeutica", senza chiudersi alla scienza, alle nuove scoperte che la ricerca può regalare?
Un’altra argomentazione critica è questa: la "canna" è inutile perché ci sono vari farmaci con un accertato effetto analgesico. Come la morfina. E’ vero, parole giuste. Peccato che la morfina sia tossica, pesante. E neppure viene prescritta a causa dei tanti ostacoli burocratici e della diffidenza che la circonda: siamo tra gli ultimi paesi in Europa a prescriverla.
La situazione del sofferente va capita e richiede un minimo di partecipazione, di solidarietà. Non per nulla c’è stata la sentenza del Tribunale di Venezia, che ha autorizzato una persona gravemente malata di tumore a ricorrere alla cannabis a fini terapeutici. Ed è comprensibile il comportamento di chi va all’"estero" (nella farmacia del Vaticano), per acquistare un collirio a base di canapa indiana, efficace contro il glaucoma e privo di effetti collaterali.
Insomma l’alzata di scudi non aiuta i malati, non fa capire i problemi veri, non lascia ai medici la possibilità di scegliere in scienza e coscienza. Per quanto ci riguarda (come potete leggere nelle pagine successive, a firma del professor Bottaccioli) noi continueremo a raccontare le novità sulla cannabis e quel che la scienza mondiale sta studiando. Con la speranza che l’Italia segua l’esempio. Nell’interesse dei malati.
g.pepe@repubblica.it
LA CANNABIS, LA LIBERTA' DI CURA E LA POLITICA
CANNABIS: LA RICERCA, I PREGIUDIZI, GLI INTERESSI
PER I DOLORI DA NEUROPATIA ANCHE MEGLIO DELLA MORFINA
"ERBA" IN SPRAY STUDI INGLESI SUGLI EFFETTI NELLA SCLEROSI
GLI ANTICONVULSIVI AL NATURALE
DOVE SI COLTIVA PER USO MEDICO PERSONALE

 

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