Rassegna stampa 2002 |
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11 maggio 2002
«Sull'uso della cannabis farnetichiamo in tanti...» |
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TERRICCIOLA — «Quel medico farnetica» era stato il commento di Matteo Arcenni ed Enrico Biondi, esponenti provinciali di Alleanza Nazionale, sulle dichiarazioni del dottor Nunzio Santalucia in merito ai possibili usi terapeutici della cannabis. Ma il tossicologo replica: «"Farneticare" significa emettere serie discontinue ed incongrue parole a causa della febbre o di una forte eccitazione". Pur affetto da raffreddore, al momento delle dichiarazioni non avevo febbre, né, d'altra parte, si addice al mio modo di essere una forte e persistente eccitazione. Da quale pulpito — dice Santalucia — arriva l'accusa di farneticazioni (più correttamente farneticamenti)? E' farneticante la Commissione "Scienza e tecnologia" della Camera dei Lords inglese che, nel 1998, basandosi sulle conclusioni di numerosi studi scientifici, si è pronunciata a favore dell'utilizzo della canapa indiana e dei suoi derivati per scopi terapeutici?». «Sono farneticanti — prosegue — i membri della Commissione Roques che, nel 1999, su incarico del Ministero della sanità francese hanno riconosciuto che la canapa indiana è, per la salute umana, meno dannosa di tabacco ed alcool? La lista di scienziati farneticanti potrebbe essere lunga ma, come la storia ci insegna, l'ideologia è quel che conta, non le verità inconfutabili, o, ancor meno le sofferenze umane. Come tossicologo medico non ho mai consigliato lo spinello come medicina in nessuna patologia, semplicemente perché non è disponibile in Italia una medicina a base di cannabis. Il grezzo spinello, inoltre, non solo è proibito dalla legge, ma non può consentire un monitoraggio in termini di quantità e qualità di sostanze attive».
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