Dopo il caso Lombardia, dove la regione governata dal centrodestra ha approvato una mozione sull'uso medico della marijuana
"Cannabisterapia anche nel Lazio"
La chiede il centrosinistra, ma la maggioranza del Polo dice no
SIMONA CASALINI
La Cannabis bussa alle porte della Regione Lazio ma per ora, a differenza della Regione Lombardia, trova ogni ingresso della maggioranza di centrodestra sbarrato, si scontra nel muro del Polo.
Ieri mattina due consiglieri dell'opposizione, il verde Angelo Bonelli e la diessina Giulia Rodano, hanno presentato al consiglio regionale una mozione «sull'uso terapeutico della canapa indiana e dei suoi derivati». Nel documento, subito sottoscritto da tutti gli altri consiglieri del centrosinistra, si chiede al presidente del Consiglio regionale, l'azzurro Claudio Fazzone, ma soprattutto al presidente della Giunta, Francesco Storace, «di impegnarsi per chiedere al Governo e al Parlamento di regolamentare al più presto l'uso medico di tale sostanza». E ancora, la mozione punta a incaricare «le strutture sanitarie del Lazio ad effettuare uno screening sui più recenti studi internazionali sull'uso terapeutico dei cannabinoidi e a riferire entro 60 giorni alla commissione regionale competente per programmare nuove iniziative».
Nella sostanza, va subito ricordato, la mozione ricalca quella che venne approvata da una larga maggioranza trasversale a fine aprile dal consiglio regionale della Lombardia, presieduto dal cattolico Formigoni e con eguale maggioranza di centrodestra, dunque apparentemente, il centrodestra del Lazio non avrebbe approvato alcunché di tanto eversivo. Ma qui, alla Pisana, il concetto della marijuana utile per curare i glaucomi, per limitare gli effetti collaterali di terapie pesanti come la chemio o quelle per le cure dell'Aids, formidabile antiemetico e antidolorifico, non riesce a sfondare il muro di diffidenza soprattutto tra An, partito che, a dire il vero, anche in Lombardia votò contro la mozione presentata da un radicale, ma con numeri di consiglieri assai più ridotto del fortissimo pattuglione del "no" del Lazio. Lì fu decisivo il sì dei tanti consiglieri di Forza Italia.
Attacca Angelo Bonelli: «Il presidente Storace dovrebbe essere il primo a far cadere ogni pregiudiziale ideologica sull'uso terapeutico della cannabis perché proprio lui ha approvato e finanziato sostegni alla terapia Di Bella, pur in presenza di pareri scientifici contrari. Lo invito a riflettere sulla recente sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto un cittadino italiano dall'accusa di traffico di droga perché la cannabis veniva utilizzata per la cura dell'epilessia».
«Se come ormai è appurato da decine di studi internazionali può far bene ad alcune patologie e paesi come Germania, Usa, e Australia ne hanno già da tempo regolamentato l'uso medico, perché negarla ai cittadini?» incalza Giulia Rodano. La prossima settimana il centrosinistra chiederà la discussione della mozionemarijuana in aula. |