Rassegna stampa 2002 |
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Sabato 4 Maggio 2002
Il
professor Malliani replica a Ventafridda: la cannabis può essere efficace
per alleviare le sofferenze dei malati
Regione,
la marijuana per uso terapeutico divide anche i medici
«Ma è possibile che tutto serva a far scattare l’ideologia,
anche un medicinale?». Il professor Alberto Malliani, direttore del
dipartimento di Medicina interna dell'ospedale Sacco e direttore
scientifico della Vidas, l'associazione che assiste i malati
terminali, ieri sera è stato ospite di Enzo Biagi alla trasmissione
«Il fatto». E lucidamente cerca di dissipare l'equivoco: «Qui non
si tratta di legittimare lo spinello, ma di usare il principio attivo
della cannabis, il Thc, per alleviare le sofferenze dei malati. Le
prove che sia efficace ci sono, ed è già usata in molti Paesi. Dà
effetti collaterali? Anche la morfina ne dà». Il dottor Yasha
Reibman, medico psichiatra e consigliere dei Radicali in Regione, è
colui che materialmente ha scritto la mozione in cui si chiedeva al
governo e al Parlamento di regolamentare l'uso terapeutico della
cannabis, ed è nauseato della strumentalizzazione: «Noi ne
rivendichiamo un uso medico, e la destra ci accusa di voler far
propaganda alla droga. Allora, in stretti termini, non è droga anche
la morfina? Noi vogliamo per i medici la libertà di poter usare, in
scienza e coscienza, tutte le sostanze che hanno mostrato di giovare
ai malati. Non è efficace? E allora come mai in Israele, dove basta
detenere qualche grammo di "fumo" per essere espulsi, già
da tempo è approvato l’uso medico della cannabis?».
La dottoressa Daniela Cattaneo, che coordina le équipe di terapia del
dolore della Vidas, sta sul concreto: «È sbagliato contrapporre la
morfina alla marijuana, e viceversa. Entrambe, come tanti altri
farmaci, vengono dalle piante: la morfina dal papavero da oppio, la
marijuana dalla pianta della Cannabis Indica. Come a suo tempo si è
studiata la morfina e si è dimostrata la sua efficacia terapeutica,
mettiamoci a studiare la cannabis. Del resto, ci sono già le evidenze
scientifiche che i derivati della canapa indiana servono a ridare
l'appetito ai malati di Aids, a togliere il vomito e la nausea
provocati dalla chemioterapia, e combattere, nei malati di tumore,
quella terribile spossatezza che rende la loro vita così tremenda».
Ma resta la denuncia fatta da Ventafridda: la morfina si usa
pochissimo, e i ricettari semplificati approvati con la legge Veronesi
sono introvabili. Basta chiamare un medico di famiglia a caso, e la
verifica è immediata. Dice il dottor Luigi Di Caprio: «I nuovi
ricettari per la morfina? Non sono mai arrivati».
Il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Anzalone,
denuncia: «Si sono susseguiti tre ministri della Sanità, e la
situazione resta la stessa. Veronesi ha varato i nuovi ricettari nel
gennaio 2001, ma lo Stato ancora non li ha mandati alle Regioni, che
dovrebbero darli alle Asl. E sta finendo la scorta dei vecchi
ricettari, complicatissimi».
Non ci sono. Alla Asl Città di Milano lo confermano il direttore
sanitario Savina Bordoni, e il responsabile per la farmaceutica Franco
Molinari: «Mancano in tutta Italia. Ne hanno fatto un primo
"lancio" in Toscana e Veneto, ma c’erano degli errori e
sono stati ritirati».
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Antonella
Cremonese |
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