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Rassegna stampa 2002

Mercoledì 1 Maggio 2002
 
LA MOZIONE APPROVATA IERI DALLA REGIONE LOMBARDIA
«Sì alla marijuana per uso terapeutico»
Contro vota solo An. Il Consiglio chiederà al governo d´intervenire



MILANO

La canapa indiana e i suoi derivati possono aiutare i malati di numerosissime patologie. E allora, perché non regolamentarne l´uso medico? È il succo di una mozione approvata ieri dal Consiglio regionale della Lombardia. Presentata dai radicali, è stata approvata a maggioranza: hanno detto sì consiglieri di Forza Italia, Cdu, Popolari, pensionati, Ds, Sdi, Verdi e Prc. Un no è arrivato da Alleanza nazionale, che ha invece votato un´altra mozione - anche questa approvata - dove si insiste sul no alla legalizzazione delle droghe, ma ci si dichiara favorevoli allo studio dell´efficacia «esclusivamente» terapeutica della canapa. Ma quali che siano le precisazioni e le prese di distanza formali, è chiaro che la decisione del consiglio regionale della Lombardia aprirà la strada ad un uso legale delle droghe leggere, sia pure in ambito terapeutico. E a decisione presa, tutti più o meno si dichiarano prudenti, a destra e a sinistra: «La scelta di approvare l´utilizzo terapeutico della canapa indiana non rientra nel confronto tra l´approccio proibizionista e quello antiproibizionista sulle droghe», sta scritto nelle premesse del documento presentato dai radicali. Il più prudente di tutti sembra essere il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che così commenta: «Come è giusto che sia, credo sia lecito studiare le formule migliori per utilizzare queste sostanze solo in alcuni, limitati casi per terapia medica o contro il dolore. E che questo eventuale uso sia naturalmente sotto stretto controllo medico». Naturalmente Formigoni sottolinea «una ferma opposizione alla legalizzazione della canapa indiana». Di libertà del medico parla invece Yasha Reibman, promotore della mozione: «Ogni medico deve essere in grado di prescrivere al proprio paziente le cure e i farmaci che ritenga più adatti in scienza e coscienza. Migliaia di pazienti aspettano la regolamentazione dell´uso medico della canapa, che contribuirebbe a migliorare la loro qualità di vita». E chi - e come? - potrebbe distribuire droghe leggere ai malati? I singoli medici? Le Asl? Gli ospedali? Il documento non affronta questi problemi, invitando il governo e il parlamento a prendere questo tipo di decisione: si chiede loro infatti di «regolamentare l´uso medico della canapa indiana e dei suoi derivati». Nulla di operativo quindi da parte dela Regione Lombardia, ma sicuramente la riapertura di un dibattito che sembrava quasi abbandonato. Il testo della mozione fa riferimento a molte ricerche scientifiche che dimostrano l´efficacia del principio attivo Thc, presente sia nella marijuana che nell´haschisc, in alcune terapie: glaucoma, sclerosi multipla, asma bronchiale, Parkinson. E´ dimostrata anche «l´efficacia terapeutica su cellule tumorali cerebrali», e nella prevenzione dell´artereosclerosi. Molti altri Paesi nel mondo hanno già fatto ricerche in questo campo: Canada, Gran Bretagna, Germania, Israele, Stati Uniti ed Australia. Moltissimi ed autorevoli istituti ritengono che non solo la cannabis non faccia male, ma addirittura aiuti i malati a stare meglio. «Gli effetti collaterali risultano poco rilevanti - si dice nel documento approvato dal Consiglio lombardo - nel periodo immediatamente successivo all´assunzione, e scarsamente dimostrati nel lungo periodo». E «non è stata rilevata tolleranza farmacologica, ovvero per ottenere effetti analoghi nel tempo non è necessario incrementare la dose del farmaco». E nemmeno sono stati registrati casi di astinenza. Invece, la cannabis risulta efficace soprattutto nelle terapie dei malati di cancro e di Aids. «Gli effetti collaterali più comuni e fastidiosi dei chemioterapici nella terapia neoplastica risultano essere il profondo senso di nausea e il vomito». E anche i «farmaci utilizzati nella cura dell´Aids presentano frequentemente tra gli effetti collaterali un senso di nausea che determina un aumentato rischio di inedia per i malati». La canapa indiana contrasta efficacemente (ha «un importante effetto antiemetico») tutti questi sintomi.
Brunella Giovara

 

 

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