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De Poli: «Cannabis come cura? Serve un'indagine scientifica»
VENEZIA. Sull'uso terapeutico della cannabis e di sostanze derivate ha preso posizione l'assessore regionale alle Politiche sociali Antonio De Poli. Il suo è un atteggiamento
molto critico. «La demagogia di chi tentando di accreditare
i farmaci contenenti cannabis vuole indirettamente ridurre
il concetto di pericolosità sociale e di disvalore che l'uso di
tali sostanze hanno nella quotidianità di molti giovani, non
può essere accettata» sostiene. De Poli ricorda che «tutte le
sostanze farmacologicamente attive possono essere utilizzate in molti modi e per varie finalità ed è proprio il loro uso
non controllato che le può rendere pericolose e addirittura
controindicate. Un farmaco non è mai buono di per sé ma
lo diventa solo se sicuro, realmente efficace, applicato nel
modo giusto e per definite e precise malattie, generando costi che comparati con altre terapie parimenti efficaci e sicure non siano superiori. Qualsiasi sostanza possa curare o
aiutare le persone sofferenti deve essere presa in seria considerazione, ma l'unico modo di procedere è affidarsi alla ricerca scientifica e non all'ideologia».
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