13 marzo 2002
Farmaci a base
di cannabis a un'ammalata di
cancro
VENEZIA –
Una paziente ammalata di tumore al polmone per alleviare
il dolore potrà utilizzare temporaneamente farmaci a
base di cannabis, forniti gratuitamente dall'Azienda
sanitaria di San Donà di Piave. Lo dispone un'ordinanza
emessa dal giudice veneziano Barbara Bortot che ha
accolto il ricorso presentato da una donna, assistita
dall'avvocato Giancarlo Tonetto, che nei mesi scorsi
aveva chiesto alla struttura sanitaria pubblica di poter
utilizzare farmaci contenenti cannabis, attualmente non
commercializzati in Italia, per attenuare le sofferenze
o in alternativa di poterli acquistare a proprie spese.
Il legale della paziente, giudicata dai sanitari
clinicamente inguaribile, aveva sottolineato nel ricorso
che gli analgesici consentiti attualmente nel nostro
Paese si sarebbero rivelati in questi mesi del tutto
inutili o dannosi per la donna. Nell'ordinanza il
giudice sottolinea che unica alternativa, allo stato
attuale, è la somministrazione alla malata di sostanze
medicinali a base di cannabis in uso in molti stati
stranieri. Sostanze – si rileva – che a detta degli
specialisti che seguono la paziente potrebbero
migliorarne la qualità della vita. Per giustificare
l'obbligo per l'Asl a fornire gratuitamente il farmaco,
il giudice richiama l'art. 32 della Costituzione, che
sancisce il diritto alla salute quale fondamentale
diritto dell'individuo e come tale rientrante tra i
diritti inviolabili della persona umana e oggetto di
primaria e completa protezione. Autorizzati in molti
Paesi, come Spagna, Australia, Canada, Regno Unito e
Nevada, i farmaci derivati dalla cannabis sono oggetto
di molte ricerche da parte delle aziende farmaceutiche.
Derivati sintetici della cannabis, molto più potenti dei
relativi principi attivi naturali sono in fase di
avanzata sperimentazione sugli animali e sicuramente tra
qualche anno vedranno la luce come farmaci. Ma sono già
in commercio principi attivi della marijuana, sotto
forma di gocce come il nabilone, come antinausea,
antiemetici, antidolorifici contro malattie
neurologiche.
Ecco le condizioni nelle quali la comunità
scientifica ha messo in evidenza i benefici dei principi
attivi della cannabis:
antiemetico e antinausea -
nelle malattie tumorali in seguito alla chemioterapia si
è visto che il principio attivo naturale della cannabis
ha un effetto positivo per superare la nausea e la
mancanza di appetito; derivati della cannabis vengono
usati anche per i malati di Aids i quali spesso
manifestano sintomi simili a seguito dei farmaci
antivirali
antidolorifico per malattie neurologiche
- esistono evidenze che il principio attivo naturale
della marijuana ha effetti antalgici nei dolori
neurologici; la sostanza, in alcuni casi è più efficace
della stessa morfina
sclerosi multipla - vengono
migliorati alcuni sintomi
ipertono degli arti -
quando non esistono altri farmaci di comprovata
efficacia, queste sostanze possono alleviare i sintomi.