Sebbene non esistano studi specifici che prendano in considerazione gli effetti della cannabis sui pazienti affetti da morbo di Crohn o colite ulcerosa, ci sono molte evidenze aneddotiche di pazienti che riferiscono benefici con l'uso di derivati della cannabis [1-3].
Ciò non stupisce, ove si consideri che la capacità dei cannabinoidi di stimolare l'appetito[4], alleviare la nausea[5], controllare gli spasmi [6] e ridurre l'infiammazione [7] sono ben documentate.
Esistono alcune evidenze su modelli sperimentali animali circa l'efficacia di un cannabinoide sintetico, il dexanabinol, nella colite ulcerosa [8].
Più recentemente una ricerca condotta da ricercatori del Max Planck Institute di Monaco, cui hanno partecipato anche gli italiani Federico Massa e Giovanni Marsicano,
sembrerebbe confermare queste esperienze.
Il loro studio [9] dimostra che il sistema dei cannabinoidi gioca un importante ruolo nel controllo della infiammazione in tali patologie. I ricercatori hanno utilizzato dei topi in cui e' stata riprodotta sperimentalmente una patologia infiammatoria cronica dell'intestino ed hanno dimostrato che la stimolazione dei recettori cannabinoidi riduceva la risposta infiammatoria. Gli Autori concludono che" il sistema cannabinoide endogeno rappresenta un promettente bersaglio terapeutico per il trattamento delle malattie intestinali caratterizzate da un eccessiva risposta infiammatoria."
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Descrizione della malattia |

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria cronica tipicamente localizzata nel tratto terminale dell'intestino tenue ma che puo' coinvolgere anche l'intestino crasso (colon). L'infiammazione può causare ulcere, sanguinamenti e fibrosi cicatriziale che può condurre a occlusione intestinale. I sintomi più comuni sono spasmi intestinali, nausea e vomito, perdita di appetito, dimagrimento, diarrea e sanguinamento rettale.
La colite ulcerosa colpisce prevalentemente l'intestino crasso. I sintomi più comuni sono diarrea, sanguinamento, dolore e sapasmi rettali, febbre, perdita di appetito, dimagrimento.
Terapie: anti-infiammatori, immunomodulatori/immunosoppressori, chirurgia
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