"Si chiama Nabilone, è fabbricato in Inghilterra ed è a base di canapa indiana. Non è il nome di una nuova droga, non ha niente a che fare con lo sballo, è un medicinale. Hanno ottenuto di poterlo usare due malati di sclerosi multipla.
La loro battaglia era iniziata parecchi mesi fa con la richiesta del medico di base e si è conclusa ora con la autorizzazione da parte del Ministero della Salute e con l'importazione del prodotto da parte della ASL 2.
La concentrazione a Savona di due vicende del genere "parallele ed estranee una all'altra" - dicono alla ASL - è un fatto giudicato eccezionale dal momento che sono noti in Italia soltanto altri due casi analoghi, uno in Molise e l'altro in una regione del nord-est.
La vendita in farmacia della cannabis - il cui uso per fini terapeutici sta suscitando vaste discussioni in tutta Europa - è stato liberalizzato recentemente dall'Olanda. Non così in Italia, dove peraltro è nota a molti l'efficacia della canapa indiana nella terapia del dolore, ma non il suo utilizzo nella cura di gravi malattie come appunto la sclerosi multipla.
Il Ministero della Salute e la CUF non hanno peraltro mai inserito il medicinale a base di cannabis nel prontuario terapeutico, ragion per cui i due savonesi dovranno comunque pagarla di tasca propria. Per la cronaca il Nabilone è venduto in confezioni da 20 capsule da 1 milligrammo al prezzo di 250 euro: una cifra anticipata dalla ASL alla ditta produttrice che poi i pazienti dovranno rifondere.
"C'è voluto qualche mese per arrivare alla conclusione positiva della vicenda - dice Gianluigi Figini direttore del dipartimento farmaceutico dell'ASL 2 - e di questo ci scusiamo con i due pazienti. Purtroppo la procedura da seguire è lunga e complessa: occorre chiedere una complicata autorizzazione al Ministero e complicata è anche la gestione dell'ingresso del farmaco in Italia, dal momento che si tratta di uno stupefacente ed il passaggio alla frontiera va certificato con grande attenzione."
Conclude Figini: "Come ufficio siamo dell'opinione che se il farmaco funziona e porta beneficio al paziente, com'è in questo caso, è giusto far di tutto per riuscire a procurarlo. Siamo felici di esserci riusciti."
La procedura della consegna, che avverrà nei prossimi giorni, avrà anch'essa aspetti tortuosi: il farmaco non sarà infatti affidato ai due malati, am ai loro medici, che ne avranno la responsabilità. La etrapia dura un mese ed ha lo scopo di diminuire la rigidità muscolare indotta dalla sclerosi multipla."