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Speciale - Cannabis Medica negli USA - Oregon Torna alla pagina precedente

Nel novembre 2000 un referendum popolare ha introdotto in Oregon la liceità della coltivazione di marijuana per uso terapeutico personale. In questa intervista a Terry Liittschwager della National Organization for the Reform of Marijuana Laws (NORML) viene analizzato in dettaglio il funzionamento della legislazione in vigore

 

LA LEGISLAZIONE SULL’USO MEDICO DELLA CANNABIS IN OREGON

Intervista a Terry Liittschwager


D: Come funziona la legge sulla marijuana terapeutica in Oregon?

R:I pazienti che soffrono di una "patologia debilitante" possono iscriversi al Dipartimento Statale alla Sanità ed ottenere una carta magnetica delle dimensioni di una carta di credito che attesta la loro esenzione, sia pur entro certi limiti, dalle leggi dello Stato sulla marijuana.

D: Come si fa ad ottenere una carta?

R:Un medico od un osteopata devono certificare che il paziente soffre di una delle affezioni specificate dalla legge e che la marijuana "potrebbe mitigarne" i sintomi. I candidati al trattamento mandano poi al Dipartimento Statale alla Sanità il certificato del medico, o un formulario compilato dal medico in tutte le sue parti, assieme a 150 $. Dopo aver verificato l’autenticità dell’informazione così raccolta, il Dipartimento spedisce la carta al paziente al più tardi entro 30 giorni.

D: Quali malattie rappresentano, per legge, un’indicazione al trattamento?

R:Le neoplasie, il glaucoma, l’HIV/AIDS, il morbo di Alzheimer, nonché tutte le patologie in grado di causare cachessia, dolori di grave entità, gravi forme di nausea, crisi epilettiche e spasmi muscolari persistenti.

D: Perché lo Stato impone un pagamento per avere diritto ad usare un prodotto medicinale?

R:Il contributo dei 150 $ rappresenta l’unica fonte di finanziamento su cui si regge il programma. Molti hanno difficoltà a pagare una cifra del genere; uno dei sostenitori fa notare, però, che il contributo è pur sempre meno caro dell’acquisto della marijuana sulla strada, dove un’oncia costa 400$ (più dell’oro). E costa anche meno dell’onorario di un avvocato in caso di arresto.

D: I medici che aderiscono al programma possono andare incontro a fastidi?

R:Benché, adesso come adesso, l’Oregon e altri otto Stati consentano l’uso medico della marijuana, la legge federale continua ufficialmente a considerarla una droga sprovvista di "legittimo" valore terapeutico. Di conseguenza, molti medici non raccomanderanno la marijuana per timore di perdere l’abilitazione federale alla prescrizione dei farmaci. D’altra parte, finché non fa una prescrizione, è improbabile che un medico possa avere delle noie solo per firmare un certificato o compilare un formulario.

D: Perché no?

R:I medici argomentano che discutere coi pazienti delle loro condizioni di salute e dei relativi potenziali trattamenti fa parte di un colloquio riservato protetto dal Primo Emendamento. Inoltre, in settembre un giudice federale ha emanato un’ingiunzione permanente che stabilisce che i medici hanno il diritto di raccomandare la marijuana ai loro pazienti senza temere che venga loro revocata l’autorizzazione a prescrivere medicinali da parte delle autorità federali.

D: Alcuni temono che i pazienti di marijuana medica potrebbero essere facilmente identificati. A chi è riservato l’accesso ai registri?

R:Solo alle tre persone che lavorano nell’ufficio del programma della marijuana terapeutica dell’Oregon. I registri sono tenuti nello "Zip-drive" di un computer non collegato alla rete. Il drive è chiuso a chiave nell’ufficio alla fine di ogni giornata.

D: Una volta che hanno la carta, come fanno i pazienti a procurarsi la marijuana?

R:E’ qui che la cosa si fa complicata: i pazienti devono procurarsi semi o germogli (chiamati anche cloni) e reperire un’area della propria casa o del proprio giardino in cui coltivarli. Si stanno formando cooperative e reti di pazienti per aiutare i nuovi arrivati, e ci sono anche dei libri che insegnano le tecniche di coltivazione.

D: E che succede se la polizia scopre le piantine?

R:Per legge, prima di fare irruzione, la polizia è tenuta a chiamare l’ufficio della marijuana terapeutica e verificare se l’interessato ha la carta. I pazienti dovrebbero sempre tenere pronta la carta alla mano nell’evenienza di un controllo.

D: Fino a che quantità di marijuana è lecito coltivare e possedere?

R:Ogni detentore di una carta può possedere per legge sino ad un totale di sette piante, di cui tre mature, o coi germogli, e quattro verdi. Quelli che la coltivano per se stessi possono possedere sino a tre once secche - una per ogni pianta matura. Nel caso che qualcun altro le coltivi al posto del detentore della carta , il paziente può possedere sino a un’oncia secca.

D: Qualora le piante producessero marijuana in eccesso, il possessore della carta può vendere il surplus ad un altro paziente?

R:No, ma il detentore di una carta può regalare ad un altro paziente fino ad un’oncia secca di prodotto.

D: E i pazienti che non hanno il tempo o l’abilità tecnica di coltivare la marijuana?

R:Possono designare un curatore, o tutore, che avrà diritto a sua volta ad una carta ed al permesso di coltivare piante legalmente.

D: I pazienti possono pagare i curatori/tutori per la marijuana che questi coltivano per loro?

R:No

D: Ma i pazienti possono in qualche modo offrire un compenso ai tutori/curatori per il tempo, il lavoro e i materiali che questi dedicano loro?

R:Questa è un’"area grigia". Secondo la dichiarazione del portavoce del procuratore generale dello Stato, Kevin Neely, "dipende di volta in volta dalla situazione e da che cosa s’intenda, nella fattispecie, per ‘compenso’". Phil Studenberg, un avvocato di Klamath Falls, sostiene che "è possibile, ma bisogna stare attenti a come procedere. Consiglierei prudenza nello scambio di valori sulla base di uno contro uno..."

D: Un tutore/curatore individuale è abilitato a coltivare piante per più pazienti?

R:Anche questo è un aspetto non ben definito. L’ufficio del procuratore generale afferma che un singolo curatore può in effetti coltivare marijuana per più pazienti, purché il numero complessivo delle piante non superi quello di tre mature e quattro verdi. Ma alcuni curatori stanno coltivando piante per molti pazienti e sinora non hanno avuto noie da parte della polizia.

 

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