Inappetenza, nausea, vomito,
disturbi urinari e intestinali, insonnia, ansia, depressione e il....
dolore.
"Il dolore è una cosa terribile! Ti fa crescere molto, ti fa
capire quanto è bella la gioia, però comunque rimane dolore!".
"Non hai
più fame, hai un senso di nausea continua, anche quando bevi l'acqua ti
sembra piombo nello stomaco."
"Non riesci più a fare una bella dormita
di tutta una notte, ti addormenti a fatica, ti svegli continuamente, la
mattina sei più stanca della sera anche se hai preso un
sonnifero".
Ines affronta la situazione con una alimentazione naturale,
aria di campagna e attività sportiva, specie il nuoto e con una certa
riluttanza per le medicine, così come suo padre, medico, propugnava.
È
una donna gioiosa, ama la vita, le piace la natura, le piace ridere,
scherzare.
"Con degli amici una sera è capitato di fumare un fiore di
marijuana, a me piace chiamarlo fiore di marijuana, e prima di tutto ho
sentito una tranquillità ancora maggiore di quella che cerco di procurarmi
da sola. Mi sono rilassata.
Poi mi ha stimolato l'appetito e questa è
stata per me una cosa incredibile, dell'altro mondo! Fumare il fiore di
marijuana e cominciare a mangiare con gioia, con appetito, quando per anni
non ho più saputo che cosa significasse mangiare, il piacere di mangiare,
il gusto, la fame. Sentire lo stimolo della fame, per me è stata una cosa
così grossa che ho detto: per carità, ma io allora voglio fumare!"
Ines
non è sicuramente una donna irresponsabile, pertanto si è subito
documentata su questa sostanza ed ha anche consultato sia il medico che
l'ha operata sia un medico già amico di suo padre ed entrambi hanno
escluso particolari controindicazioni nell'uso sintomatico che lei aveva
sperimentato.
Inoltre, presa coscienza della pericolosità del mercato
nero, sia in termini di qualità della sostanza che in quelli di violazione
della legge oltre che di costo, pensa bene di seminare due tre semi della
pianta proibita, ma l'esperimento fallisce, come pure fallisce
un'ulteriore tentativo l'anno successivo, mentre il terzo anno
l'esperimento riesce e si ritrova una bella piantina di marijuana
sufficiente per le sue modeste e saltuarie assunzioni
farmacologiche.
Ma il destino avverso decide che una pattuglia della
finanza ritrovi in una tasca di Ines un fiorellino sospetto, pertanto una
tempestiva e allucinante perquisizione domiciliare mette le manette a
tutti i fiori della incolpevole e pericolosa piantina.
"Sono stata
fermata dagli agenti della finanza mentre percorrevo, in macchina, un
tratto di strada di periferia, in po' buia, alle sette e mezza di sera. Io
non ho capito subito, siccome era buio e avevo i fari puntati. Mi hanno
tirata fuori dalla macchina.
Ho capito dopo! Intanto ho pensato: Ma
che?.. Sarò diventata Qualcuno?
Perché......... Non è possibile!
Pistole puntate alla tempia, mitraglietta dietro la schiena quasi a
spinta, a botta, per farmi appoggiare alla macchina. Quindi una violenza
per me insopportabile, anche perché io non ho mai avuto a che fare con le
forze dell'ordine.
Parliamo comunque di una sola persona, infatti gli
altri due agenti gli dicevano che non poteva perquisire, ma quello mi ha
perquisita lo stesso......io in quel momento avevo soltanto
paura...........mi ha trovato in tasca un fiorellino di
marijuana....quindi portata in caserma a sirene spiegate e lui, il solito
agente, a mezzo busto fuori dal finestrino con le pistole spianate che
intimava ai passanti o alle macchine vicine di spostarsi".
Dalla caserma, Ines, è stata condotta, con le stesse modalità di trasporto, a
casa dove stata sequestrata una piantina di marijuana, quindi di nuovo in
caserma, poi a mezzanotte in questura per una regolare perquisizione da
parte di un'agente di sesso femminile e ancora in caserma della finanza
fino all'una e mezza di notte!
Questa è una storia vera ed Ines non è
uno pseudonimo.
testimonianza raccolta dal dott. Nunzio Santalucia