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Usi terapeutici della Cannabis - Esperienze personali
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Un incontro casuale

Ines ha 40 anni, il fiore di marijuana 5000 anni.

L'incontro, del tutto casuale, è avvenuto alcuni anni fa in un momento non affatto facile per Ines che subiva le conseguenze di un intervento chirurgico e la successiva cobaltoterapia endocavitaria per una di quelle malattie che "costringe a confrontarsi con la Vita".

Il caso di Ines fa parte del Libro Bianco sugli usi terapeutici della Cannabis presentato al ministro Veronesi nel novembre 2000.
Inappetenza, nausea, vomito, disturbi urinari e intestinali, insonnia, ansia, depressione e il.... dolore.

"Il dolore è una cosa terribile! Ti fa crescere molto, ti fa capire quanto è bella la gioia, però comunque rimane dolore!".
"Non hai più fame, hai un senso di nausea continua, anche quando bevi l'acqua ti sembra piombo nello stomaco."
"Non riesci più a fare una bella dormita di tutta una notte, ti addormenti a fatica, ti svegli continuamente, la mattina sei più stanca della sera anche se hai preso un sonnifero".

Ines affronta la situazione con una alimentazione naturale, aria di campagna e attività sportiva, specie il nuoto e con una certa riluttanza per le medicine, così come suo padre, medico, propugnava.
È una donna gioiosa, ama la vita, le piace la natura, le piace ridere, scherzare.
"Con degli amici una sera è capitato di fumare un fiore di marijuana, a me piace chiamarlo fiore di marijuana, e prima di tutto ho sentito una tranquillità ancora maggiore di quella che cerco di procurarmi da sola. Mi sono rilassata.
Poi mi ha stimolato l'appetito e questa è stata per me una cosa incredibile, dell'altro mondo! Fumare il fiore di marijuana e cominciare a mangiare con gioia, con appetito, quando per anni non ho più saputo che cosa significasse mangiare, il piacere di mangiare, il gusto, la fame. Sentire lo stimolo della fame, per me è stata una cosa così grossa che ho detto: per carità, ma io allora voglio fumare!"

Ines non è sicuramente una donna irresponsabile, pertanto si è subito documentata su questa sostanza ed ha anche consultato sia il medico che l'ha operata sia un medico già amico di suo padre ed entrambi hanno escluso particolari controindicazioni nell'uso sintomatico che lei aveva sperimentato.

Inoltre, presa coscienza della pericolosità del mercato nero, sia in termini di qualità della sostanza che in quelli di violazione della legge oltre che di costo, pensa bene di seminare due tre semi della pianta proibita, ma l'esperimento fallisce, come pure fallisce un'ulteriore tentativo l'anno successivo, mentre il terzo anno l'esperimento riesce e si ritrova una bella piantina di marijuana sufficiente per le sue modeste e saltuarie assunzioni farmacologiche.

Ma il destino avverso decide che una pattuglia della finanza ritrovi in una tasca di Ines un fiorellino sospetto, pertanto una tempestiva e allucinante perquisizione domiciliare mette le manette a tutti i fiori della incolpevole e pericolosa piantina.
"Sono stata fermata dagli agenti della finanza mentre percorrevo, in macchina, un tratto di strada di periferia, in po' buia, alle sette e mezza di sera. Io non ho capito subito, siccome era buio e avevo i fari puntati. Mi hanno tirata fuori dalla macchina.
Ho capito dopo! Intanto ho pensato: Ma che?.. Sarò diventata Qualcuno?
Perché......... Non è possibile! Pistole puntate alla tempia, mitraglietta dietro la schiena quasi a spinta, a botta, per farmi appoggiare alla macchina. Quindi una violenza per me insopportabile, anche perché io non ho mai avuto a che fare con le forze dell'ordine.
Parliamo comunque di una sola persona, infatti gli altri due agenti gli dicevano che non poteva perquisire, ma quello mi ha perquisita lo stesso......io in quel momento avevo soltanto paura...........mi ha trovato in tasca un fiorellino di marijuana....quindi portata in caserma a sirene spiegate e lui, il solito agente, a mezzo busto fuori dal finestrino con le pistole spianate che intimava ai passanti o alle macchine vicine di spostarsi".

Dalla caserma, Ines, è stata condotta, con le stesse modalità di trasporto, a casa dove stata sequestrata una piantina di marijuana, quindi di nuovo in caserma, poi a mezzanotte in questura per una regolare perquisizione da parte di un'agente di sesso femminile e ancora in caserma della finanza fino all'una e mezza di notte!

Questa è una storia vera ed Ines non è uno pseudonimo.
 


testimonianza raccolta dal dott. Nunzio Santalucia


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