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GLI ENDOCANNABINOIDI POSSONO AIUTARE A COMBATTERE L'ATEROSCLEROSI ?

 

Il XIII Congresso della Societa' Italiana per lo Studio dell' Arteriosclerosi , tenutosi dal 3 al 5 dicembre '99 all'Università degli Studi di Milano, ha visto la partecipazione di oltre 600 studiosi italiani e stranieri, tra cui il prof. Vincenzo Di Marzo, considerato uno dei massimi esperti di endocannabinoidi.

Gli endocannabinoidi, di cui il più noto è probabilmente l'anandamide, offrono un'interessante prospettiva per molte malattie. Oltre agli effetti già noti sul sistema nervoso centrale, possono anche esercitare attività cardiovascolari diverse: riducono la pressione arteriosa e rallentano il battito cardiaco. Gli endocannabinoidi attivano particolari recettori, chiamati CB, presenti nel cuore, nei vasi sanguigni, nel cervello e in molte altre sedi. Secondo il prof. Vincenzo Di Marzo, docente napoletano attualmente impegnato all'Università di Richmond nei più avanzati studi sugli endocannabinoidi, i recettori CB1 sembrano anche regolare la tipica proliferazione delle cellule che si verifica nell'arteriosclerosi e nei tumori, aprendo così interessanti possibilità per la sintesi di nuovi farmaci.

Sebbene non vi siano state ricerche specifiche sul possibile coinvolgimento di endocannabinoidi nell'arteriosclerosi e in patologie ischemiche - spiega il prof. Vincenzo Di Marzo - quanto è noto sulla farmacologia dei derivati della Cannabis e degli endocannabinoidi 'endogeni', cioè prodotti dall'organismo umano, suggerisce che queste molecole possono essere utili sia nella prevenzione di fenomeni legati a queste malattie (sintesi del colesterolo, formazione di 'foam cells') che a curarne conseguenze gravi, come ipertensione e danni cellulari"

Sono attualmente allo studio derivati sintetici degli endocannabinoidi che possano essere impiegati nell'uomo per trattare alcune patologie legate all'arteriosclerosi. "Si tratta di prospettive molto interessanti che stanno impegnando la ricerca in tutto il mondo. Attualmente il solo prodotto a base di un derivato del principio della Cannabis è il nabilone, un potente antiemetico disponibile negli usa e in Canada".

(Fonte: L'Espresso 27.01.2000)

   

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