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Convegni e dibattiti
CONVEGNO INTERNAZIONALE

Trattamenti convenzionali ed innovativi nella Sclerosi Multipla

Asti, 8 Novembre 2003

RESOCONTO

Il presente resoconto è, per forza di cose, parziale ed incompleto.
Ci scusiamo con quanti, pur avendo portato un contributo rilevante ai lavori del convegno, non vengono, per ragioni di spazio, citati adeguatamente.
Ulteriori informazioni sul convegno possono essere trovate tra i links qui sotto indicati.

 
Circa 350 persone, medici, pazienti e loro familiari, hanno partecipato al convegno Trattamenti convenzionali ed innovativi nella Sclerosi Multipla organizzato dalla sezione di Asti dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM), con il patrocinio della ASL 19 della Regione Piemonte e della Associazione Cannabis Terapeutica (ACT).

Secondo le attese della vigilia, l'uso terapeutico dei derivati della cannabis ha polarizzato l'attenzione ed il dibattito dei lavori del convegno. L'argomento è stato introdotto dal prof. Vincenzo Di Marzo, Primo ricercatore dell'Endocannabinoid Research Group del CNR di Napoli e membro del comitato scientifico di ACT. L'attenzione delle ricerche di Di Marzo e dei suoi colaboratori si concentra da anni sugli endocannabinoidi, quelle sostanze, prodotte dal nostro organismo, che si legano agli stessi recettori dei cannabinoidi naturali. Studi condotti da questo gruppo su modelli animali, in cui era stata indotta una patologia simile alla sclerosi multipla, hanno dimostrato che la stimolazione del sistema cannabinoide potrebbe giocare un ruolo oltre che nel controllo dei sintomi, anche nella modulazione dei meccanismi immunitari che sono alla base della SM. Si tratta ovviamente di osservazioni preliminari, che attendono conferme, ma che non hanno mancato di suscitare un notevole interesse.

L'attenzione del convegno si è quindi spostata sull'intervento del prof. Alan J. Thompson della Università di Plymouth, che ha presentato, in anteprima assoluta, i risultati del più ampio studio clinico sinora effettuato sull'argomento: oltre 630 pazienti affetti da sclerosi multipla sono stati trattati alternativamente con un estratto naturale di cannabis, con un cannabinoide sintetico o con un placebo.
Lo studio ha prodotto risultati che lo stesso autore ha definito "in parte positivi ed in parte negativi" ma che nel complesso confermano l'efficacia e il buon profilo di tollerabilità dei derivati della cannabis.

In particolare per quanto riguarda la spasticità, misurata utilizzando una scala di valutazione obiettiva ( scala di Ashworth ) non sono emerse differenze statisticamente significative tra i pazienti trattati con derivati della cannabis e quelli trattati con placebo (pur essendovi un trend favorevole ai derivati della cannabis). Lo studio dimostra invece un significativo miglioramento della capacità di deambulazione, misurata con metodica standardizzata, nei pazienti trattati con cannabis, i quali riferiscono inoltre una significativa riduzione di sintomi quali il dolore, gli spasmi muscolari, la spasticità, i disturbi del sonno. La incidenza di effetti collaterali tra i pazienti trattati è stata molto bassa, confermando la scarsa tossicità di queste sostanze.

Sul significato da attribuire a questi dati, ed in particolare alla discrepanza tra il dato risultante dalla misurazione "obiettiva" della spasticità da parte dei medici e il miglioramento soggettivo riferito dai pazienti, si è sviluppato un vivace dibattito.
Sono state mosse parecchie critiche alla scala di misurazione adottata e lo stesso prof. Thompson ha riconosciuto che la valutazione ottenuta con la scala di Ashworth è molto differente da quello che il paziente percepisce nella vita quotidiana."Le osservazioni ricavate dal medico muovendo su e giù la gamba di un paziente mentre questi si trova in posizione di riposo, sdraiato su un lettino, non necessariamente riflettono i benefici percepiti dal paziente quando sta in piedi, cammina, svolge le sue attività quotidiane".

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Il convegno sui mass-media


CANNABIS ANTI SPASMO
servizio pubblicato su Galileo

SCLEROSI MULTIPLA, C'È UNA SPERANZA
articolo apparso su La Stampa del 9.11.2003

CANNABIS: UNA STRADA POSSIBILE
Dica33.it 14.11.2003

SCLEROSI MULTIPLA: USARE CANNABIS E' UTILE A 3 SU 4
La Repubblica - Salute 20.11.2003

UNA SPERANZA PER LA SCLEROSI MULTIPLA
Fuoriluogo - supplemento de il manifesto 28.11.2003

SPERANZE DALLA CANNABIS
Panorama 5.12.2003

Siti correlati


Endocannabinoid Research Group

Cannabinoids in Multiple Sclerosis (CAMS) trial

I risultati del CAMS
Lancet 7.11.2003

GW Pharmaceuticals

Associazione Italiana Sclerosi Multipla


Le foto del convegno
grazie a Fluus webmarketing

Il dibattito è proseguito nella sessione pomeridiana, aperta dall'intervento del prof. Geoffrey Guy. Il ricercatore inglese ha presentato i risultati dei primi quattro studi completati con gli spray sublinguali a base di estratti di cannabis prodotti dalla GW Pharmaceuticals di Londra. Tali studi, ancora in corso di pubblicazione, confermerebbero l'efficacia dei derivati della cannabis nel trattamento del dolore neuropatico e della spasticità associati alla SM, con un eccellente profilo di tollerabilità. Oltre ai quattro studi già completati, che hanno coinvolto nell'insieme circa 350 pazienti, la GW Pharm ha tuttora in corso altre cinque sperimentazioni, per un numero complessivo di circa 1000 pazienti.

Ce ne è abbastanza per autorizzare la registrazione di specialità medicinali a base di cannabis per il trattamento della sclerosi multipla? E' presto per dirlo, l'ultima parola spetta alle autorità di registrazione ed in particolare alla UK Medicines Control Agency , alla cui approvazione sono stati sottoposti i risultati delle sperimentazioni inglesi.

E in Italia quali saranno le ricadute di queste evidenze scientifiche?
Se ne è parlato nel corso della tavola rotonda conclusiva del convegno, dedicata al panorama legislativo europeo e agli aspetti normativi in Italia.

Il presidente nazionale dell'AISM, prof. Mario Battaglia ha annunziato che il Comitato scientifico della associazione chiederà ufficialmente al Ministro della Salute di promuovere in Italia un’ampia ricerca multicentrica, che coinvolga i centri clinici di riferimento per la malattia, e che valuti l’efficacia dei derivati della cannabis, con diverse vie di somministrazione e con più accurati metodi di valutazione degli effetti.

La proposta di sperimentazione è stata accolta favorevolmente dal prof. Carlo Pozzilli, responsabile del Centro di riferimento per la SM dell'Ospedale S.Andrea dell' Università "La Sapienza" di Roma. Pozzilli ha ricordato che da oltre un anno un analogo progetto promosso dal suo gruppo di lavoro, è bloccato per mancanza di finanziamenti.

Un plauso alla proposta è venuto anche dal presidente di ACT, dott. Salvatore Grasso, che stigmatizzando il vuoto normativo esistente in Italia, ha sostenuto la necessità, oggi ancor più alla luce degli incoraggianti risultati ottenuti dalle sperimentazioni inglesi, di predisporre in Italia un adeguato quadro legislativo che consenta, senza ulteriori indugi, l'accesso a questi farmaci a tutti i pazienti con SM la cui sintomatologia non sia controllata in maniera soddisfacente dalle terapie convenzionali.

 

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