L'approvazione, in chiusura della passata Legislatura, delle modifiche del T.U. DPR 309/1990 attuate con la Legge 21 febbraio 2006 n. 49 pubblicata nella G.U. del 27.02.2006, che classificano la cannabis e i suoi derivati tra le sostanze di abuso prive di utilità terapeutica, ha creato una situazione di estremo disagio per molti cittadini ammalati, sulla quale riteniamo urgente intervenire.
Affermare che la cannabis e i suoi principi attivi (i cannabinoidi naturali o di sintesi) siano privi di utilità terapeutica è in totale contraddizione da un lato con la stessa esistenza del sistema cannabinoide endogeno (un sistema di recettori e ligandi ampiamente distribuito nel sistema nervoso e in altri organi), dall'altro con la crescente mole di evidenze scientifiche che hanno dimostrato l'efficacia di queste sostanze in una vasta gamma di patologie acute e croniche spesso resistenti alle terapie convenzionali (tra cui nausea e vomito dei pazienti in chemioterapia, anoressia nei malati di AIDS, dolore e in particolare dolore neuropatico, spasticità da lesioni del midollo spinale o sclerosi multipla, sindrome di Tourette) o che hanno fornito indicazioni preliminari sulle loro potenzialità terapeutiche in altre patologie (ansia, insonnia, depressione, epilessia, malattia di Crohn, artrite reumatoide, neoplasie, glaucoma, e altre.)
Tale contraddizione appare ancora più stridente ove si considerino i numerosi pazienti italiani che già utilizzano questi farmaci, anche se con estrema difficoltà di approvvigionamento, ricavandone talora notevoli benefici.
I sottoscritti medici e ricercatori italiani ritengono che in nessun modo la mole di evidenze scientifiche a favore degli usi terapeutici dei cannabinoidi possa essere sminuita o ignorata da pronunciamenti puramente politici e comunque non ispirati da motivazioni scientifiche.
Pertanto, sulla base delle suddette evidenze, in attesa che il Parlamento riesamini ponderatamente l'intera materia toccata dalla Legge 21 febbraio 2006 n. 49, chiediamo:
- un'immediata iniziativa ministeriale per inserire la cannabis e i suoi derivati - al pari degli oppioidi - nella tabella II;
- un impegno del Ministro della Salute a garantire nuovamente le importazioni di Nabilone, Marinol, Sativex e Bedrocan, in passato regolarmente autorizzate dal Ministro in base al D.M. 11 febbraio 1997, e attualmente messe in dubbio dalla nuova legge;
- un impegno del Ministro della Salute a fare quanto nelle sue prerogative per rimuovere gli ostacoli e stimolare la ricerca su endocannabinoidi, cannabinoidi naturali e di sintesi.
30 giugno 2006
Primi firmatari: Prof. Luciano Angelucci, Professore Emerito di Farmacologia, Università "La Sapienza", Roma. Prof. Mauro Bianchi, Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica, Università di Milano. Dott. Claudio Cappuccino, Studioso di storia delle sostanze psicotrope, Milano. Prof. Rosanna Cerbo, Coordinatore Centro Medicina del Dolore Policlinico Umberto I Università "La Sapienza" Roma. Dott. Francesco Crestani, Specialista in Anestesia e Rianimazione Ambulatorio di Terapia del dolore, U.O. Anestesia e Terapia intensiva, Ospedale San Luca, Trecenta (RO). Dott. Paolo Crocchiolo, responsabile scientifico Forum droghe (già senior medical officer OMS/Ginevra responsabile ricerca clinica HIV/AIDS). Dott. Vincenzo Di Marzo, Istituto di Chimica Biomolecolare Endocannabinoid Research Group - Consiglio Nazionale delle Ricerche, Pozzuoli. Dott. Giampaolo Grassi, agronomo C.R.A. Istituto Sperimentale per le Colture Industriali Rovigo. Dott. Salvatore Grasso, Specialista in Malattie Cardiovascolari, presidente Associazione Cannabis Terapeutica. Dott. Lucia Palmisano, Ricercatore Istituto Superiore di Sanità Consigliere Provinciale Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Dott. Andrea Pelliccia, Neuropsichiatra infantile Università "La Sapienza", Roma. Prof. Valerio Pocar, ordinario di sociologia del diritto, Direttore del Dipartimento dei sistemi giuridici ed economici, Università di Milano-Bicocca; Prof. Carlo Pozzilli, Dipartimento Scienze Neurologiche, Universita' "La Sapienza " Roma.
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