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Convegni e dibattiti






ROMA
13 APRILE 2007

Sala Conferenze
via del Pozzetto 105

Per adesioni:
convegno@medicalcannabis.it



Per gli uomini
è obbligatoria la giacca

CANNABIS, CURA AD OSTACOLI :
aspetti normativi degli usi terapeutici dei cannabinoidi


Programma dei lavori
ore 10.00 Salvatore Grasso - Apertura dei lavori

ore 10.20 Angelo Averni - L'attuale contesto normativo dell'uso terapeutico dei cannabinoidi

ore 10.40 Le esperienze dei pazienti: interventi di Giampiero Tiano, Rita Fini, Stefano Balbo

ore 11.30 - Dibattito
Previsti interventi di: Furio Zucco (SICP), Paola Massimi e Giuseppe Zumbo (NPS), Maria Teresa Palma (TDM).

Sono stati invitati: il Ministro della Salute on. Livia Turco, il Direttore dell'Ufficio Centrale Stupefacenti, i componenti delle Commissioni Salute di Camera e Senato.

Con il patrocinio di : Società Italiana Cure Palliative (SICP), Società Italiana di Fitoterapia (SIFIT), Network Italiano Persone Sieropositive, Tribunale per i Diritti del Malato.




RESOCONTO


E' imminente un decreto ministeriale per l'inserimento dei cannabinoidi nella tabella delle sostanze con effetti terapeutici. Questa la novità più importante emersa dalla giornata di studi: "Cannabis, cura ad ostacoli: aspetti normativi degli usi terapeutici dei cannabinoidi", che si è svolta a Roma il 13 aprile.


Ha introdotto i lavori il Presidente di ACT, dott. Salvatore Grasso, che ha letto un messaggio dell'on. Ignazio Marino, Presidente della Commissione Sanità del Senato, il quale ha ribadito la sua sensibilità all'argomento cannabis terapeutica.

Ha poi ricordato la figura del Prof. Andrea Pelliccia, recentemente scomparso, e che è stato una delle figure portanti della nostra associazione. Fu lui a firmare la prima richiesta di importazione di cannabinoidi in Italia, per una ragazza affetta da male epilettico ricoverata presso un'unità di rianimazione abruzzese.

Grasso ha sottolineato poi come, di fronte a una apparente legittimità riconosciuta del diritto dei pazienti a curarsi con i cannabinoidi, persistono le difficoltà pratiche all'importazione. A tutt'oggi, a ogni nuova richiesta inizia un vero e proprio calvario burocratico-medico-legale. Grasso ha ricordato comunque la disponibilità del Ministro Livia Turco, la quale ha presentato un disegno di legge al riguardo, ancora in attesa di essere discusso.

Di fronte a tale proposta si è gridato allo scandalo da parte di numerose forze politiche, che evidentemente non conoscono la legislazione italiana e internazionale sugli stupefacenti, come ha ricordato successivamente l'Avv. Angelo Averni. Egli ha riassunto la status legislativo dei cannabinoidi, con l'aberrazione della legge Fini- Giovanardi e della sua tabella con le sostanze "prive di effetti terapeutici", tra le quali troviamo appunto cannabis e cannabinoidi. A tale assurdità il Min. Turco ha cercato di porre rimedio con delle ordinanze di deroga, l'ultima delle quali è scaduta il 31 marzo. Se queste ordinanze permettono ancora ai pazienti l'importazione dei farmaci in questione, ci troviamo però sempre in una situazione precaria. A parte il fatto che tali ordinanze, in pratica semplici circolari interne, sono una vera e propria anomalia giuridica: il Ministero con esse ordina a una sua branca, l'Ufficio Centrale Stupefacenti, che presiede all'importazione, di derogare a una Legge dello Stato!

A questo punto ha preso la parola il Dott. Diego Petriccione, Direttore dell'Ufficio Centrale Stupefacenti. Stante la lunghezza dei tempi richiesti per l'approvazione del disegno di legge Turco, Petriccione ci ha informato che il Ministero ha intenzione di intervenire in maniera più rapida. La modifica delle famose Tabelle può essere infatti realizzata con Decreto Ministeriale, che è un atto immediato, e tale Decreto dovrebbe essere imminente. I cannabinoidi passeranno così dalla tabella 1 della Fini-Giovanardi, quella appunto delle sostanze prive di effetti terapeutici, alla tabella 2, sezione B, ovvero delle sostanze terapeutiche, e che richiedono solo la normale ricetta non ripetibile. A giorni (così ci è stato promesso) il Decreto sarà firmato, e una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale sarà operativo nella giornata successiva (e il disegno di legge non sarà più attuale). Tale Decreto potrebbe inoltre consentire la registrazione dei medicinali in Italia, perché resta l'assillante problema della farraginosa procedura d'importazione. Inoltre il Dott. Petriccione ci ha anche informato che l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) si sta interessando al problema cannabinoidi. Questo potrebbe portare a delle buone prospettive riguardo all'altra problematica, quello cioè della rimborsabilità.

Sono seguite le testimonianze personali, ed ha esordito Tinto Brass. Il noto regista ha portato la sua esperienza: come è noto, recentemente è scomparsa sua moglie, dopo lunga e dolorosa malattia. Per cercare di lenire le sue sofferenze, visto che i normali farmaci non avevano effetto, e saputo della possibilità offerta dai cannabinoidi, il Maestro aveva cercato di ottenerli, ma nonostante il suo nome si è scontrato con un muro di gomma, che i nostri soci-pazienti conoscono bene: un pregiudizio simile a quello che nel suo mestiere di regista ha incontrato nei confronti della sessualità, e che ha comportato bizantinismi, difficoltà e si è concluso con una sconfitta. E' stata la volta poi di Gianpiero Tiano, che da anni cura la sua epilessia post-traumatica con i cannabinoidi. Seguito dal prof. Andrea Pelliccia, è stato il primo a importare in Italia il Bedrocan, la cannabis grezza di qualità farmaceutica prodotta per conto del Ministero della Salute olandese, diventando anche il primo caso italiano ben documentato di epilessia trattata con Cannabis naturale. Rita Fini ha parlato della sua esperienza di madre di un ragazzo con epilessia farmaco-resistente. Stefano Balbo è infine recentemente salito agli onori della cronaca perché dopo lunghe traversie è riuscito ad ottenere gratuitamente il Sativex nella sua provincia, quella di Bolzano. Affetto da diabete, sclerosi multipla e con storia di due tumori, ora tiene sotto perfetto controllo i suoi sintomi grazie all'estratto di cannabis, che gli viene fornito gratuitamente grazie all'interessamento dell'Assessore alla Sanità bolzanino Richard Steiner, che Balbo ha pubblicamente ringraziato. Si è infatti trovata una scappatoia, perfettamente legale peraltro, grazie al quale i soggetti interessati non sono più costretti al pagamento di 480 al mese per poter usufruire del "Sativex". Lo stesso Dott. Petriccione si è complimentato per la celerità dimostrata dalla provincia altoatesina.
Sudtirolese anche Cristoph Graph Mamming, presidente dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla altoatesina, che ha portato la sua dolorosa esperienza. Paola Massimi e Giuseppe Zumbo, del Network Italiano Persone Sieropositive, hanno ricordato la demonizzazione della pianta, e altre, chiamiamole così, "incongruenze" della legge Fini-Giovanardi, come il fatto che se un paziente viene trovato per caso in possesso di stupefacenti dopo che si è recato in farmacia e non ha più con sé la ricetta, per la legge è perseguibile.
Il Dott. Francesco Crestani, medico che si occupa di terapia del dolore, ha riferito che il muro di gomma si ha spesso anche da parte dei medici, che snobbano, forse per ignoranza, la terapia con cannabinoidi. Un segnale positivo è il fatto che tra i patrocinatori della giornata ci sia stata la Società Italiana Cure Palliative, che su questo problema ha dimostrato una particolare sensibilità.
Il Dott. Giampaolo Grassi ha portato il saluto della Società Italiana di Fitoterapia, che pure era tra i patrocinatori. Ha riferito che il suo Istituto per le Colture Industriali partecipa a un progetto europeo sul trattamento con cannabinoidi dell'emicrania e dell'artrite reumatoide. È in grado di produrre migliaia di dosi terapeutiche, controllate e standardizzate, che però è costretto a distruggere in quanto non ha le autorizzazioni per la distribuzione.
E' intervenuta infine anche Maria Teresa Palma, di Cittadinanza Attiva - Tribunale per i Diritti del Malato, altro ente patrocinatore della giornata, la quale ha ricordato che il diritto di accesso alla terapia del dolore fa parte dei diritti di ogni malto, come affermato nella Carta dei Diritti sul Dolore Inutile elaborata dalla sua associazione: negare tentativi terapeutici palliativi con i cannabinoidi ai pazienti affetti da patologie dolorose che non possono curarsi adeguatamente con gli analgesici classici va contro tale diritto fondamentale.

 

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