AGGIORNAMENTI
PER UN SOMMARIO DELLE ULTIME NOVITA' PRESENTI SUL SITO > CLICCA QUI <
 
IN LIBRERIA


 
CAMPAGNE
APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ON. LIVIA TURCO
PER UNA LEGGE A TUTELA DEI DIRITTI DEI PAZIENTI
INDAGINE SULL'USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS IN ITALIA
NOTIZIE
MEDICALCANNABIS NEWS
ATTI PARLAMENTARI
RASSEGNA STAMPA
NOVITA' DALLA RICERCA
CONVEGNI E DIBATTITI
COMUNICATI STAMPA
MEDICALCANNABIS FORUM
MEDICALCANNABIS F.A.Q.
SCHEDE
POTENZIALI CAMPI DI UTILIZZO TERAPEUTICO
ESPERIENZE PERSONALI
CENNI STORICI
CANNABINOIDI NATURALI E DI SINTESI
ANANDAMIDE ED ENDOCANNABINOIDI
CENNI DI NEUROFISIOLOGIA DEI CANNABINOIDI
MODALITA' DI ASSUNZIONE
POSOLOGIA E DOSAGGI
LIBRI CONSIGLIATI
LINKS UTILI
SPECIALE
CANNABIS MEDICA OLANDA
CANNABIS MEDICA CANADA
CANNABIS MEDICA U.S.A.
DOSSIER
RAPPORTO DEI LORDS
RAPPORTO ROQUES
RAPPORTO IOM
LIBRO BIANCO
MATERIALI ACT
CHI SIAMO
CARTA D'INTENTI
STATUTO
ADERISCI AD ACT
DONAZIONI
CIAO STEVE !
premio di laurea
Stefano Girardi
2004-2005
IACM
We are members of

 

 
E-mail
 

Torna alla pagina precedente

Medicalcannabis NEWS

Associazione per la Cannabis Terapeutica
sede legale: studio Campanelli/Averni via Dardanelli 37, 00195 Roma
sito internet: http://medicalcannabis.it - e-mail: act@medicalcannabis.it

Al Ministro della Salute
on. Livia Turco - SEDE

Illustre Signor Ministro,
nella mia qualità di presidente della Associazione per la Cannabis Terapeutica Le scrivo per richiedere un Suo intervento in merito alla situazione di estremo disagio in cui si vengono a trovare i pazienti italiani che si curano con i derivati della Cannabis.
Come Lei certamente saprà si tratta in larga parte di pazienti affetti da patologie croniche invalidanti, resistenti alle terapie convenzionali, per i quali i cannabinoidi rappresentano spesso una terapia senza alternative, ed in grado di incidere drammaticamente sulla qualità della vita.
Nell'attesa che il Disegno di Legge da Lei predisposto compia il suo iter parlamentare, l'unica modalità di approvvigionamento legale per questi pazienti continua ad essere rappresentata dalla importazione dall'estero ai sensi del D.M. 11.2.1997.
Alle difficoltà intrinseche alla procedura di importazione, su cui più volte la nostra Associazione in passato è intervenuta, si sommano, nelle ultime settimane, divergenze di interpretazione da parte delle Aziende Sanitarie Locali sulla spinosa questione della copertura dei costi della terapia. Al riguardo l'articolo 5 del suddetto dice testualmente:
"L'onere della spesa per l'acquisto dei medicinali di cui all'art.1 non deve essere imputato ai fondi attribuiti dallo Stato alle regioni e province autonome per l'assistenza farmaceutica, tranne il caso in cui l'acquisto medesimo venga richiesto da una struttura ospedaliera per l'impiego in ambito ospedaliero. In quest'ultimo caso, fatti salvi i vincoli di bilancio e quelli eventualmente posti dalla normativa regionale,l'azienda ospedaliera potrà far gravare la relativa spesa nel proprio bilancio al pari dei farmaci in commercio in Italia e degli altri beni necessari per lo svolgimento delle prestazioni di assistenza sanitaria".
Tale norma è stata sin qui interpretata in maniera difforme dalle diverse ASL: in particolare sulla interpretazione di cosa si debba intendere per "impiego in ambito ospedaliero" si è assistito a comportamenti diametralmente opposti in quanto alcune ASL hanno ritenuto di poter dispensare gratuitamente il farmaco facendo ricorso alla somministrazione in Day Hospital o, con una interpretazione ancora più estensiva della norma, al regime di Assistenza domiciliare integrata (ADI), mentre altre Aziende, interpretando la norma in maniera più restrittiva hanno posto il costo della terapia interamente a carico degli utenti.
Sulla questione, come certamente saprà, è recentemente intervenuto l'Ufficio Centrale Stupefacenti con due circolari che, pur essendo nate con intenti chiarificatori e nell'ottica di agevolare l'accesso alle cure, hanno finito con il complicare ulteriormente la situazione.
In particolare il seguente passaggio della Circolare del 31 ottobre 2006:
"Per poter adempire alle formalità previste dalla legge, anche le richieste di importazione sottoscritte da medici curanti per pazienti che non sono in regime di ricovero o di day hospital, devono quindi transitare attraverso una farmacia ospedaliera o territoriale. In questo caso, però, i medicinali non possono essere dispensati a carico del SSN. "
ha fatto si che molte delle ASL (segnalazioni in tal senso ci sono giunte da Roma, Crotone, Chieti) abbiano dirottato le procedure di importazione dalle Farmacie Ospedaliere alle Farmacie Territoriali, ponendo così il costo a carico dei pazienti, anche per quei pazienti che in passato avevano beneficiato della copertura delle spese da parte della ASL medesima.
Si assiste pertanto al paradosso che mentre da un lato si dichiara di volersi adoperare per facilitare l'accesso alla terapia con i cannabinoidi a tutela dei diritti dei pazienti, dall'altro si viene a creare una situazione che di fatto rischia di escludere la gran parte dei pazienti dalla concreta possibilità di curarsi, stanti i costi elevati di tali farmaci.
Sottolineando che diversi precedenti giurisprudenziali stabiliscono il diritto alla gratuità delle cure per i malati affetti da patologie croniche, Le chiediamo un intervento chiarificatore sulla questione, che, tutelando il diritto dei pazienti, sancisca la gratuità delle terapie a base di cannabinoidi, anche quando erogate dalle farmacie territoriali.

26 gennaio 2007

Con osservanza,
Dott. Salvatore Grasso
presidente ACT

  • 27.02.07
    La risposta del Ministro Turco
  •  

    Torna alla pagina precedente


    http://medicalcannabis.it - powered by CuteNews