Il 29 e 30 aprile ha avuto luogo a Busto Arsizio il "Second European Workshop On Cannabinoid Research".
Il convegno, organizzato dal Centro di Neuroscienze della Università dell'Insubria, ha visto la partecipazione di oltre 150 ricercatori provenienti da vari paesi europei.
I lavori sono stati aperti da una relazione di Raphael Mechoulam, il ricercatore israeliano che per primo nel 1964 identificò il tetraidrocannabinolo, il più noto principio attivo della cannabis. Mechoulam ha ripercorso le tappe della individuazione del sistema endocannabinoide, che alla luce delle odierne conoscenze inizia ad essere considerato un sistema di protezione generale dell'organismo, che reagisce prontamente nei casi di trauma cerebrale, si attiva inibendo la proliferazione delle cellule tumorali, e risulta coinvolto in numerose patologie neurodegenerative e nel controllo delle sensazioni di dolore. Alla luce di queste considerazioni l'impiego terapeutico dei cannabinoidi potrebbe aprire nuovi orizzonti sia nel trattamento di malattie neurodegenerative quali l'Alzheimer, il Parkinson, la corea di Hungtington e la sclerosi multipla, sia nella terapia del dolore e antitumorale, oltrechè in varie patologie infiammatorie croniche.
La prima sessione dei lavori, dedicata agli aspetti farmacologici del sistema endocannabinoide, si è avvalsa del contributo scientifico, del farmacologo inglese Roger Pertwee, che ha illustrato le nuove frontiere della ricerca farmacologica sui recettori cannabinoidi, dell'italiano Vincenzo Di Marzo, con un aggiornamento sulle attuali conoscenze sulla biosintesi ed il metabolismo degli endocannabinoidi, e inoltre di Christopher Fowler (Svezia), Bela Szabo (Germania), Tiziana Rubino (Italia) e Gerard Le Fur (Francia).
Nel pomeriggio uno spazio è stato dedicato ad una sessione di presentazione di poster, ricca di interessanti contributi, con un nutrito gruppo di presentazioni di ricercatori italiani.
I lavori sono poi proseguiti con una sessione dedicata alla cannabis come sostanza d'abuso, con le comunicazioni degli italiani Walter Fratta (Cagliari), Daniela Parolaro (Busto Arsizio) e Silvana Gaetani (Roma).
La terza sessione, che ha occupato il pomeriggio del 29 e la prima parte della mattinata del 30 aprile, si è focalizzata sugli effetti neuroprotettivi dei cannabinoidi e sul loro ruolo nel trattamento delle malattie neurodegenerative, con interventi degli spagnoli Javier Fernadez-Ruiz e Julian Romero, del tedesco Beat Lutz e delle italiane Mariaelvina Sala e Barbara Costa.
I lavori sono quindi proseguiti con una relazione di Geoffrey Guy, della GW Pharmaceuticals inglese, che ha illustrato i risultati sin qui ottenuti con le sperimentazioni del Sativex, lo spray sublinguale recentemente autorizzato al commercio in Canada, nonché i programmi per le sperimentazioni future. Nella sessione conclusiva dei lavori sono stati infine trattati gli aspetti relativi a cannabinoidi e terapia antitumorale (Maurizio Bifulco, Salerno), cannabinoidi e riproduzione (Mauro Maccarrone, Teramo), cannabinoidi e patologie intestinali (Angelo Izzo, Napoli), cannabinoidi e patologie cardiovascolari (Michael Randall, UK).
La professoressa Daniela Parolaro, organizzatrice del convegno, nel chiudere i lavori ha espresso la propria soddisfazione per la riuscita dell'evento, ringraziando gli intervenuti per l'ottimo livello dei contributi apportati e dando a tutti appuntamento per la prossima edizione del Workshop prevista per il 2007 in una sede europea ancora da stabilire.
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