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Esperienze personali: Sindrome dell'arto fantasma
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L'arto fantasma di Franco Q.

Franco Q. ha quarantadue anni, e si occupa di teatro.

All'età di venticinque anni un terribile incidente stradale cambiò molte cose della sua vita: la sua gamba sinistra fu amputata a livello del ginocchio. Successivamente all'amputazione Franco ha iniziato a soffrire della cosiddetta sindrome dell'arto fantasma. Si tratta di un tipico esempio di dolore neuropatico.

Nel primo anno Franco ricorda dolori violenti e continui. Poi iniziarono sensazioni di scariche elettriche localizzate al piede mancante. Le crisi all'inizio erano occasionali, e si presentavano prevalentemente durante la notte, cinque o sei volte all'anno. Con il passare del tempo la situazione peggiorò, e le crisi diventarono anche tre-quattro volte alla settimana, impedendo a Franco di condurre una vita normale e di riposare la notte.
Franco ha provato quasi tutti gli antidolorifici tradizionali, senza successo. Alcuni di questi, assunti ad alte dosi per fronteggiare una crisi particolarmente grave, gli procurarono seri effetti collaterali. Anche i tentativi di fisioterapia con stimolazione elettrica transcutanea (TENS), così come i sonniferi si rivelarono inutili.

Un paio d'anni fa, dietro consiglio di un amico fisioterapista, Franco fece il suo primo tentativo di "automedicazione" con la cannabis, con risultati a dir poco sorprendenti.
"Fumando cannabis la qualità della mia vita è cambiata completamente!", racconta Franco. "Con circa mezzo spinello la sera prima di andare a letto ora riesco a fronteggiare le crisi e a tenere i sintomi sotto controllo. Riesco a dormire quasi tutta la notte e mi alzo riposato. Anche durante il giorno il dolore risulta ridotto. E sono nuovamente in grado di seguire il mio lavoro".

Franco riferisce di essere partito da dosaggi bassissimi e di aver dovuto aumentare progressivamente la dose, stabilizzandola infine a circa mezza sigaretta. Afferma inoltre che tuttora attraversa periodi in cui i sintomi si accentuano, ma anche in questi casi, senza aumentare la dose, riesce almeno a dormire tre - quattro ore di seguito.

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