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Esperienze personali: Cannabis ed emicrania
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Cannabis ed emicrania: il caso di Mara C.

Ho 30 anni. Non ho mai fatto uso di droghe, non ho mai avuto nessun rapporto con lo "sballo".

Da circa 12 anni soffro di emicrania con aura. Anche se è una malattia piuttosto diffusa, pochi sanno cosa significhi soffrirne.
Sono stata visitata da decine di specialisti; ho subito esami e terapie dolorose e sempre inefficaci. Le mie crisi sono arrivate ad una frequenza massima di 6 volte al mese di durata di circa 3-4 giorni. Forse non è facile capire questa malattia. Bisognerebbe provare ad avere una piccola crisi di almeno mezz'ora.Stare al buio, lontana dal mondo. Devastata dal dolore fisico e da quello psicologico di chi sta perdendo pezzi di vita giorno dopo giorno. Braccia e gambe che perdono la sensibilità. La vista che ti abbandona. I capillari degli occhi che esplodono per la pressione oculare. Alzarsi solo per vomitare. Non mangiare. Non dormire. Non vivere.

A 27 anni è iniziato il calvario al centro cefalee. Psicofarmaci, antidepressivi triciclici, betabloccanti, sumatriptani. Mi sentivo drogata, ma era una droga legale. Gli effetti collaterali erano terribili. Non potevo guidare, lavorare, concentrarmi. Non potevo svolgere nessun tipo di attività che richiedesse un minimo di attenzione. E i dolori aumentavano. I farmaci intossicavano il mio fegato e la catena diventava sempre più pericolosa. In quel periodo le crisi aumentarono di frequenza, durata ed intensità. Smisi di lavorare: sei mesi di aspettativa. Sei mesi in cui non ricordo di aver vissuto. La cura non aveva effetto: decisi di smettere. Sei mesi di cure, 1 anno per disintossicarmi. E mi sto ancora disintossicando.

Mi sono informata: ho letto testi scientifici e testimonianze dirette, ho voluto e dovuto capire cosa mi stesse succedendo. Ho seguito una terapia psicologica. Ho provato con la medicina alternativa. Ora si notano già alcuni miglioramenti ma la strada è lunga e non si conoscono le cause di questa malattia. La ricerca è orientata a curare l'effetto e a cercare di ridurre i fattori scatenanti. Il problema rimangono le crisi. Mi rifiuto di drogarmi con questi farmaci "rivoluzionari" che mi fanno aumentare il battito cardiaco fino a farmi credere di avere un infarto. Mi rifiuto di intossicare il mio fegato per stare meglio oggi e stare peggio domani.

Vi assicuro che quando si ha a che fare con questo tipo di problemi si prova di tutto. Io ho cercato disperatamente nuove strade e leggendo alcuni testi sull'emicrania ho scoperto che fin dall'antichità la cannabis veniva usata per curare questa malattia. Ero molto scettica: ne ho parlato con alcuni amici che si sono dati da fare per trovarne un po'. Non è stato facile. Ho provato: una settimana, un giorno si e uno no per prevenire. Non ho avuto l'emicrania per un mese. Potete pensare e scrivere quello che vi pare. Io ho avuto un mese di vita piena e nessuno me lo può togliere. Ho usato l'ultimo ciuffo durante una crisi e non ho vomitato: questo per voi può essere di poca importanza, per me è fonte di grande felicità.

Ho visto la puntata di Report e ho pianto quando ho visto che ci sono molte persone che hanno malattie più gravi della mia che soffrono e devono lottare per il diritto sacrosanto alla vita. Aprite la vostra mente ma soprattutto il vostro cuore. I preconcetti e i pregiudizi dovrebbero cadere di fronte a sofferenze alleviate. Non rimanete indifferenti: vi prego pensateci. Spero che non capiti mai ai vostri figli, che non capiti mai a nessuno di voi. Ma se vi dovesse capitare, cercate di non essere tra quelli che hanno criminalizzato una via d'uscita naturale ed efficace al dolore perché hanno deciso che quella era DROGA.

Felice vita a tutti.

Mara C.

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