Usi terapeutici della Cannabis - Esperienze personali
CANAPA TERAPEUTICA, UNA SFIDA DA VINCERE Vorrei raccontare brevemente la mia personale esperienza, in relazione all'utilizzo terapeutico dei derivati
della cannabis.
Diciassette anni fa ho iniziato una convivenza forzata con un sarcoma molto
aggressivo. Ho dovuto sottopormi a varie combinazioni di terapie: chirurgia,
radio e numerosi cicli di farmaci chemioterapici.
Nel '96, nel corso dell'
ennesima serie di cure, sono casualmente venuto a conoscenza di un dibattito che
si era aperto, soprattutto in alcuni stati Usa, sull'uso di marijuana come
sostegno alla chemioterapia, e mi sono documentato. Ero, all'epoca, già un
consumatore ludico, ma non immaginavo che la canapa potesse avere qualche
benefico effetto in una situazione così dolorosa. |
Il caso di Stefano fa parte del Libro Bianco sugli usi terapeutici della Cannabis presentato al ministro Veronesi nel novembre 2000. Stefano è stato socio fondatore di ACT (tessera ACT n.1) ed è stato eletto nel Comitato Direttivo dell'associazione all'assemblea costitutiva di Parma.
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Ricordo bene la prima volta
che, di ritorno dai tre o quattro giorni di somministrazione dei farmaci, ho
usato l'erba: quella stessa sera (ero uscito al pomeriggio dal centro
oncologico) ho mangiato con grande piacere i tortellini della nonna. Una
rivelazione! Prima trascorrevo i primi giorni a casa (4 o 5, spesso una
settimana) con grande sofferenza, senza toccare praticamente cibo, in compagnia
di un perenne senso di nausea; ora invece potevo mangiare subito e, mangiando,
mi riprendevo in brevissimo tempo. Da allora, altri cicli si sono susseguiti, e
ho continuato a usare cannabis come sostegno, scoprendo, oltre alle sue
proprietà antiemetiche, anche quelle di supporto psicologico... Ho tentato di
discutere della cosa con vari medici, e oncologi, per trovare una modalità
seria, scientifica, di utilizzo. Non ho mai avuto alcuna risposta alle mie
richieste argomentate. Ovviamente, mi sono chiesto spesso se il mio
miglioramento non fosse frutto di suggestione (ero pur sempre un vecchio
"cannarolo"), ma, ascoltando attentamente il mio corpo, mi rendevo conto che
stavo realmente meglio, e ne traeva vantaggio anche il mio umore.
Credo sia il momento, anche in Italia, di iniziare una battaglia perché sia
possibile usare legalmente la canapa a fine terapeutico, e per fare conoscere a
tutti (medici, malati, associazioni, media) le potenzialità di questa sostanza,
partendo da una semplice domanda: perché soffrire, quando, con una pianticella
naturale, è possibile star meglio? Naturalmente non sono così sprovveduto da
pensare alla cannabis come "alla soluzione" per tutti i problemi accessori dell'
Aids, o della distrofia, o delle neoplasie, o della depressione, ma credo
fermamente che debba essere data la possibilità di scegliere se usarla o meno,
in regime di legalità.
Decideranno il malato e il medico.
Stefano Girardi
Caro Stefano
quanto hai potuto sperimentare in prima persona, rispetto all'effetto della cannabis nel ridurre la nausea associata alla chemioterapia, non puo' essere considerato come effetto di suggestione in un "vecchio cannarolo" come tu ti definisci.
L'efficacia del delta-9-THC , il piu' importante principio attivo della cannabis, nei casi di nausea e vomito secondari a chemioterapia è infatti stata dimostrata in vari studi clinici, controllati in doppio cieco. [ v.sotto per gli opportuni riferimenti biblografici].
In tutti questi studi i cannabinoidi risultavano più efficaci delle terapie tradizionali nel dominare questa spiacevole conseguenza della chemioterapia.
A seguito di tali indiscutibili evidenze due derivati sintetici del THC, il dronabinol e il nabilone, sono stati ufficialmente registrati nella farmacopea in USA, Gran Bretagna, Olanda e Germania e sono normalmente in commercio nelle farmacie di quei paesi.
E in Italia ? Contro ogni evidenza scientifica, non si è mai arrivati alla registrazione di questi farmaci e, quel che e' piu' sconsolante, i medici, gli oncologi, sembra che ne sconoscano l'esistenza, come tu hai amaramente potuto constatare.
L' ignoranza e i pregiudizi sono sempre deprecabili, ma lo sono ancora di piu' in chi, trovandosi ad avere a che fare con la sofferenza dei propri pazienti, dovrebbe avere gli strumenti per giudicare la validita' di ogni potenziale alternativa terapeutica.
Che fare allora? Rassegnarsi ad indirizzare un bisogno di salute verso il mercato nero?
Certamente non e' una strada che ci puo' soddisfare!
Crediamo che sia giunto il momento, anche in Italia, di iniziare una battaglia perché sia possibile usare legalmente la canapa a fine terapeutico, e per fare conoscere
a tutti (medici, malati, associazioni, media) le potenzialità di questa
sostanza.
Una prima occasione potrebbe essere la III Conferenza Governativa sulle droghe di Genova (28-30 novembre 2000), all'interno o all'esterno della quale pensiamo che questa battaglia possa e debba trovare spazio.
Ci auguriamo che da li prenda le mosse, nei mesi a venire, un movimento di medici e pazienti, di respiro nazionale e con collegamenti europei, capace di interlocuire con le forze dell'associazionismo e di ingaggiare, assieme a queste, un confronto serrato con le istituzioni preposte alla erogazione dei servizi sanitari, perche' venga riconosciuto il sacrosanto diritto, tuo e di migliaia di altri pazienti costretti a fronteggiare la sofferenza, di sperimentare i potenziali benefici della cannabis in un regime di legalita' e sicurezza.
E' un cammino lungo e difficile, che ci auguriamo di poter percorrere insieme!
dott. Salvatore Grasso
Riferimenti bibliografici
Frytak S et al. Delta-9-tetrahydrocannabinol as an antiemetic for patients receiving cancer chemotherapy. A comparison with prochlorperazine and a placebo.
Ann Intern Med 1979;91:825-30.
Sallan SE Antiemetics in patients receiving chemotherapy for cancer: a randomized comparison of delta-9-tetrahydrocannabinol and prochlorperazine.
N Engl J Med 1980 302: 135-138.
Ungerleider JT Cannabis and cancer chemotherapy: a comparison of oral delta-9- tetrahydrocannabinol and prochlorperazine.
Cancer 1982;50:636-45.
Robson P Cannabis as medicine: time for the phoenix to rise? Br Med J 316:1034, 1998
House of Lords Science and Technology Committee Medical use of cannabis and cannabinoids: review of the evidence, 1998
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