Ritorniamo alla nostra richiesta: una volta consegnata personalmente abbiamo dovuto sollecitare più volte l'Asl per avere una risposta e quando abbiamo ricevuto la prima lettera la risposta é stata negativa; successivamente su minaccia di passare alle vie legali improvvisamente la situazione si è sbloccata e finalmente a fine ottobre 2003, cioè 10 mesi dopo, abbiamo ottenuto il medicinale, a nostre spese.
Siccome la terapia si è verificata efficace (la spasticità elevata è diminuita in modo considerevole e visibile durante tutto il periodo della cura e anche dopo) a febbraio abbiamo inoltrato una seconda richiesta.
A un mese di distanza non avendo ricevuto alcuna risposta abbiamo contattato e sollecitato l' Asl, chiedendo che ci confermassero di aver inoltrato la nostra pratica al ministero della salute. Abbiamo ricevuto il fax e sembra che il problema sia al Ministero che blocca per qualche oscuro motivo la richiesta.
Forse dopo il convegno di Asti del novembre scorso diverse persone sono venute a conoscenza di questa possibile cura e hanno fatto domanda creando cosi un po' di problemi a chi invece preferiva tacere questa possibilità.
Ora considerato che nessuna legge è cambiata rispetto allo scorso anno e che il paziente ha il diritto di ricorrere a tale terapia in assenza di terapie convenzionali efficaci ci sembra assurdo che questo diritto venga negato. Ovviamente se la situazione non si bloccherà a breve ci vedremo costretti a prendere dei provvedimenti legali per vederci riconosciuto questo innegabile diritto.
Paola De Donato per Graziella Tabbia
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