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Usi terapeutici della Cannabis - Esperienze personali
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Terry Parker: una battaglia durata 25 anni

Terry Parker, oggi quarantaquattrenne, soffre di epilessia dall'età di quattro anni. Parker stima di essere stato ricoverato almeno cento volte nel corso della sua vita, nel tentativo di controllare le crisi convulsive. Nessun intervento farmacologico ha però dimostrato di avere effetto. All'età di quattordici anni Parker subisce il suo primo intervento al cervello. A diciassette anni viene fatto un secondo intervento, ma le crisi non cessano e Parker passa il suo tempo da un istituto ad un altro e i suoi ricoveri d'urgenza sono all'ordine del giorno negli ospedali di Toronto.

Nel 1976 Parker scopre la cannabis. Un paziente, anch'esso ricoverato in un istituto di Toronto per crisi epilettiche, lo invita a fumarla e Parker si accorge subito di riuscire a controllare le crisi. Ne parla con i medici, ma non viene ascoltato. La sua determinazione, però, porta la Addiction Research Foundation (ARF) ad intraprendere uno studio sull'uso di marijuana nell'epilessia. I risultati furono però “inconcludenti”; secondo Parker, perché la Arf gli fornì solamente THC sintetico e non la marijuana che aveva imparato a conoscere.

Il primo arresto per possesso di marijuana risale al 1978, ma la sua lunga battaglia legale ha una prima fondamentale fase nel 1987. Dopo essere stato arrestato, in tribunale Parker usò la linea difensiva dello stato di necessità medica per il possesso di marijuana. La Corte prosciolse Parker con l'ammonimento che sarebbe stato nuovamente arrestato se fosse stato trovato in possesso di marijuana. Come è facile prevedere, capitò più volte.
Nel 1996 viene per l'ennesima volta arrestato con l'accusa di possesso, coltivazione e traffico di marijuana. Questa volta decide di appellarsi alla Carte Canadese dei Diritti e delle Libertà, nella speranza di ottenere l'immunità per i successivi arresti. Questa è la svolta nella storia di Terry Parker e in quella dei pazienti canadesi. Il giudice Sheppard, con la sentenza del 10 dicembre 1997, accoglie la linea di Parker e sospende le accuse di possesso e coltivazione di marijuana, anche se mantiene l'accusa di traffico sulla base della confessione di Parker di aver fornito marijuana ad altri malati di epilessia. Nella sentenza il giudice Sheppard, oltre ad ordinare alla polizia di restituire parte delle piante confiscate a Parker, stabilisce che gli articoli del Controlled Drug and Substance Act sono inconstituzionali, in quanto privavano Parker del “diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale”. “La salute”, ha scritto Sheppard, “è fondamentale per la libertà e la sicurezza di ogni uomo. Criminalizzare una persona ammalata per il possesso di una sostanza che è indispensabile per la sua salute ma non disponibile legalmente, non si accorda con i fondamenti della giustizia.”
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Judge rules marijuana laws unconstitutional

Terry Parker, Pot Superman

Una settimana dopo l'avvocato di Parker, Aaron Harnett, viene però informato che ci sarà un nuovo appello, perché la Corte dell'Ontario ha giudicato errata la sentenza di Sheppard sia per quanto riguarda la sospensione della pena per possesso e coltivazione di marijuana, sia per quanto concerne l'incostituzionalità della legge canadese in merito alla violazione della Carte Canadese dei Diritti e delle Libertà. Da qui la sentenza del 30 luglio 2000 della Corte Suprema dell'Ontario, dove viene ribadita possibilità per Parker di continuare a coltivare marijuana per uso terapeutico personale e dove si sottolinea che l'imputato Parker si trovava di fatto a dover scegliere tra la propria salute e il carcere e che questo aspetto violava i suoi diritti alla libertà e alla sicurezza della persona.

Infine, nel marzo 2002, Terry Parker si vede riconosciuto il diritto “a vita” di coltivare e possedere marijuana per curare la sua epilessia. Parker diventa così la prima persona in Canada a cui è stato riconosciuto questo diritto a durata illimitata.
Pur dichiarandosi contento, Parker ha già però annunciato di non volersi fermare nella sua battaglia, sottolineando di non essere l'unico malato di epilessia e ricordando le altre malattie che si possono curare con la cannabis.


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