Rassegna stampa 2012 |
|
2 maggio 2012
Cannabis per curare il dolore in Toscana la prima legge
Il provvedimento prevede la somministrazione dii farmaci cannabinoidi presso le strutture del servizio sanitario regionale, le Asl, e le strutture private
La Toscana, prima regione in Italia, ha da oggi una legge che facilita l’uso della cannabis a scopo terapeutico. La scelta di utilizzare farmaci cannabinoidi o preparazioni magistrali per curare malattie gravi e molto dolorose come, ad esempio, la sclerosi multipla, anche grazie all’assunzione della sostanza attraverso una semplice tisana, come sperimentato in Puglia, finora è stata fatta in Italia da un numero limitato di persone che si sono imbattute spesso in problemi burocratici e tempi molto lunghi, quelli che la Toscana intende ora abbattere.
Il provvedimento è stato approvato oggi dal Consiglio regionale a maggioranza, con il voto contrario di Udc, parte del gruppo misto, e del Pdl, ad eccezione del consigliere Marco Taradash che ha votato a favore, e l’astensione della Lega Nord. L’atto unifica due diverse proposte di legge e vede come primi firmatari Enzo Brogi (Pd) e Monica Sgherri (capogruppo Fds-Verdi). Un decreto del 2007 dell’ex ministro della Salute Livia Turco, è stato ricordato, rende possibile l’utilizzo dei principi attivi della cannabis nella terapia farmacologica, ma questi farmaci sono di difficile accesso per le procedure burocratiche richieste e perchè è necessario acquistarli all’estero (in Olanda dove l’uso della cannabis a fini terapeutici è generalizzato). Il provvedimento prevede la somministrazione dei farmaci cannabinoidi presso le strutture del servizio sanitario regionale, le Asl, e le strutture private che erogano prestazioni in regime ospedaliero. Per garantire la continuità terapeutica è previsto che il trattamento possa proseguire anche a domicilio, dopo che il paziente viene dimesso.
I farmaci sono acquisiti attraverso le farmacie ospedaliere, «nei limiti del budget aziendale», e tramite le unità sanitarie locali. Per Enzo Brogi (Pd) «è una legge di civiltà che cercherà di agevolare un percorso burocratico». Oggi - spiega il consigliere - ci cono un centinaio di pazienti in Italia che fanno uso di questo tipo di farmaci mentre ce ne sono migliaia che ricorrono all’autocoltivazione o al mercato illegale. «Per accedere a questi farmaci servono 3-4 mesi nelle regioni più virtuose, 7-9 in quelle meno. In Toscana - ha aggiunto - consentiremo di avere una procedura più regolare e più snella ma sempre sotto controllo del sistema sanitario». Secondo Stefano Mugnai (Pdl) invece si tratta solo «di una legge manifesto, un’iniziativa bandiera». Positivo al contrario il commento del presidente della Regione Enrico Rossi secondo il quale si tratta di un provvedimento «giusto». Grazie alla normativa, spiega l’assessore alla sanità Daniela Scaramuccia, si potrà anche «verificare meglio l’uso e monitorare costantemente il fenomeno». L’utilizzo dei cannabinoidi per uso terapeutico è già realtà in diversi paesi del mondo. In California, ad esempio, di recente anche uno spot televisivo ha spiegato gli aspetti positivi dell’uso in alcune malattie. A Vancouver, in Canada, solo una decina di giorni fa si è tenuto un megaraduno a favore della somministrazione gratuita di cannabis terapeutica.
Leggi il Comunicato stampa di ACT sull'argomento. |
|
|