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Notizie dal mondo della Ricerca - Malattie autoimmuni
I possibili effetti dei cannabinoidi sul sistema immunitario, e sulle malattie in cui esso è implicato, sono già stati più volte ipotizzati, sulla base di una notevole quantità di dati.
Una recente "review" pubblicata da ricercatori del dipartimento di neuroimmunologia dell'Istituto Nazionale di Neuroscienze di Tokyo fa il punto della situazione e conferma il potenziale effetto terapeutico dei cannabinoidi in una varietà di malattie immunologiche di grande rilevanza clinica e sociale, tra le quali in particolare la sclerosi multipla, l'artrite reumatoide, l'asma bronchiale, il diabete.

I cannabinoidi, in cui recettori - soprattutto del tipo CB2 - sono presenti sulle cellule del sistema immunitario (soprattutto linfociti B, cellule NK "natural killer", e monociti), avrebbero un ruolo nella regolazione della secrezione e nella modulazione degli effetti delle citochine, sostanze proteiche rilasciate dalle cellule nei liquidi extracellulari, e deputate a "portare messaggi e ordini" da cellula a cellula. In particolare, i cannabinoidi parteciperebbero alla modulazione sia dell'immunità cellulare (attraverso un effetto regolatore delle citochine della classe Th1, come interferone-gamma e fattore di necrosi tumorale TNF-alfa), sia dell'immunità umorale (citochine della classe Th2, come interleuchine IL-4, IL-5 e IL-10), e inoltre avrebbero un effetto inibitorio sulle citochine pro-infiammatorie come IL-1, IL-2, IL-6, IL-12 e TNF alfa.
I risultati finora disponibili, analizzati in dettaglio dagli autori di questa interessantissima "review" (oltre 180 voci bibliografiche), sono stati ottenuti per lo più su modelli animali o su colture cellulari in vitro, e restano in parte lacunosi e in parte contraddittori.

L'estrema complessità del sistema immunitario, e i grandi e rapidi progressi delle conoscenze in materia questa vera e propria "zona di frontiera" della medicina sperimentale, da un lato spiegano la difficoltà di analizzare compiutamente gli effetti di sostanze ancora poco conosciute come i cannabinoidi endogeni e esogeni, ma dall'altro offrono continui spunti e suggerimenti che - se si riuscisse a rimuovere i ben noti impedimenti pratici - potrebbero offrire nuove e interessanti prospettive per la ricerca clinica.

Fonte: Croxford JL, Yamamura T. Cannabinoids and the immune system: potential for the treatment of inflammatory diseases? J Neuroimmunol. 2005 Sep;166(1-2):3-18.

Per il testo completo dell'articolo:

 

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