8.11.04 IMPORTAZIONE DI CANNABINOIDI DALL'ESTERO: CONTINUA LA CORSA AD OSTACOLI |
ANTEFATTO Importare farmaci a base di cannabinoidi dall'estero e' possibile.
Lo stabilisce il decreto ministeriale 11 febbraio 1997, che regolamenta le modalità di importazione in Italia di specialità medicinali poste regolarmente in vendita in Paesi esteri ma non autorizzate all'immissione in commercio sul territorio nazionale.
I pazienti che vogliono utilizzare questa possibilita' debbono mettere in atto una complessa procedura (vedi a fianco) che richiede la collaborazione del medico curante e la intermediazione della farmacia della ASL di riferimento.
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Procedura per l'importazione di farmaci cannabinoidi Cannabis terapeutica:
cura a ostacoli
La testimonianza di una paziente
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Grazie a questa procedura, attivabile su richiesta del medico curante, alcuni pazienti affetti da sclerosi multipla sono riusciti ad ottenere un regolare approvvigionamento di dronabinol e nabilone, due cannabinoidi sintetici utilizzati per il trattamento dei sintomi della loro malattia. In alcuni di questi pazienti il farmaco, ha prodotto notevoli miglioramenti della qualità della vita, come la riduzione della spasticità e dei tremori e il recupero della capacità di deambulazione.
Il Ministero della Salute in questa vicenda si è caratterizzato per il suo atteggiamento ostruzionistico.
In un primo momento, sulla base di una fantomatica circolare - la
definiamo fantomatica perchè nessuno è mai riuscito ad averne una copia nonostante reiterate richieste ufficiali in tal senso - ha tentato di introdurre severe limitazioni alla possibilità di prescrizione del nabilone, prevedendo che solo gli specialisti ospedalieri fossero autorizzati.
Nonostante tale disposizione cozzasse in maniera stridente con quanto previsto dal Decreto Ministeriale che regola la materia , all'interno del Ministero della Salute c'erà già chi si era presa la briga di stampare i nuovi moduli per le richieste di importazione, conformi a questa arbitraria disposizione restrittiva.
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Solo grazie ad una interrogazione parlamentare, presentata alla Commissione Affari Sociali della Camera lo scorso aprile si è riusciti a fare rientrare questa prima manovra ostruzionistica. Abbiamo così avuto la soddisfazione di sentire dalla bocca del Sottosegretario che "Il Ministero della salute non ha mai richiesto, per l'autorizzazione all 'importazione di un medicinale stupefacente o psicotropo, la ricetta di un medico specialista ospedaliero, essendo sufficiente, ai sensi della vigente normativa, la prescrizione del medico curante."
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29 aprile 2004 Marcia indietro del Ministero della salute sulla importazione di cannabinoidi dall'estero
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Sembrava che tutto fosse risolto, ma negli ultimi mesi l'ostruzionismo ministeriale è di nuovo tornato a farsi sentire. Alcuni pazienti affetti da sclerosi multipla hanno iniziato a registrare notevoli ritardi nella evasione delle richieste inoltrate all'Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute, organo competente a rilasciare le autorizzazioni, rischiando ripetutamente di restare senza le necessarie cure. Alcuni di questi pazienti, per i quali il nabilone è diventato un farmaco irrinunciabile per le sue drammatiche ricadute sulla qualità della vita, messi di fronte alla impossibilità di continuare con regolarità la cura, hanno deciso di chiedere conto e ragione al Ministero della sua negligenza. |
E lo hanno fatto con una richiesta ufficiale di chiarimenti, ai sensi della legge 241/90 , di cui qui a fianco è disponibile un fac-simile.
L'Associazione Cannabis Terapeutica nel garantire il suo sostegno all'iniziativa, invita tutti i pazienti che avessero incontrato analoghe difficoltà per la importazione dall'estero di derivati della cannabis a partecipare alla protesta inviando una copia della lettera al Ministero della Salute | Fac -simile della lettera inviata al Ministero della Salute Questa iniziativa ha il sostegno del
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