La III Assemblea Nazionale di ACT e’ stata l’occasione per fare un bilancio di questi primi 3 anni di vita, bilancio che nel complesso possiamo giudicare senz’altro positivo.

In accordo con le finalità statutarie di ACT il nostro impegno si è articolato a vari livelli:

• al fine di diffondere le conoscenze sull’uso terapeutico della cannabis presso l’opinione pubblica abbiamo in questi anni organizzato numerosi dibattiti e convegni, e le nostre iniziative sono state riprese, in numerose occasioni, da giornali, radio e televisioni sia locali che nazionali; la pubblicazione di Erba Medica ha contribuito significativamente a questa opera di informazione, e il successo di questa iniziativa editoriale (prima edizione esaurita nel giro di pochi mesi) ci fornisce una ulteriore conferma del fatto di essere riusciti a creare attenzione attorno ai temi sollevati;

• particolare impegno abbiamo dedicato alla diffusione della informazione tra i medici. C'è da riconoscere che, al di là dei nostri sforzi, l'attenzione del mondo medico su questi temi è negli ultimi anni sicuramente cresciuta, come testimoniato dallo spazio crescente che la terapia con i derivati della cannabis riceve sulle riviste e nei congressi medici, il che crea un ambiente favorevole allo sviluppo di nostre ulteriori iniziative; molta strada comunque resta da fare su questo terreno e nei prossimi mesi ci aspettano importanti occasioni, tra le quali ricordiamo l'avvio dello studio pilota con il Sativex nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla, previsto per il mese di ottobre, che dovrebbe spianare la strada ad una grande sperimentazione multicentrica, da noi da lungo tempo caldeggiata ed ora finalmente prossima a diventare realtà;

• sul fronte delle iniziative volte a rimuovere gli ostacoli di natura legale che negano il diritto dei pazienti ad utilizzare la terapia con derivati della cannabis registriamo il successo di alcune battaglie legali a sostegno dei pazienti coinvolti in vicende giudiziarie, conclusesi con sentenze che rappresentano un importante precedente giurisdizionale.
  Ci siamo impegnati inoltre nella individuazione di un canale legale per la importazione delle specialità medicinali già disponibili in commercio in altri Paesi europei, riuscendo ad ottenere attraverso questa via la importazione dei derivati sintetici disponibili sul mercato (Marinol e Nabilone).
  Un tentativo di bloccare questo canale, messo in atto dai funzionari del Ministero della salute, è stato prontamente sventato grazie ad una interrogazione parlamentare da noi sollecitata.
  Riteniamo che in futuro la stessa modalità possa essere utilizzata per la importazione del Bedrocan, il derivato naturale disponibile nelle farmacie olandesi dal 1 settembre 2003, e in questa direzione ci impegneremo nei prossimi mesi ; ulteriori interessanti sviluppi su questo fronte potranno inoltre scaturire dalla immissione in commercio nel Regno Unito del Sativex, lo spray sublinguale prodotto dalla GW Pharm, atteso per i prossimi mesi;

• tra le iniziative più significative di questi tre anni rimane da ricordare il nostro progetto di legge "Norme per agevolare l'utilizzo a fini terapeutici di farmaci contenenti derivati naturali e sintetici della pianta Cannabis Indica". Nonostante l'adesione "trasversale" di oltre 100 parlamentari e nonostante la nostra opera di pressione (culminata nella presentazione della petizione popolare "Per una legge a tutela dei diritti dei pazienti", cui hanno aderito circa 1500 cittadini), il progetto, affidato alla Commissione Affari Sociali della Camera, non è stato a tutt'oggi iscritto nel calendario dei lavori della Commissione.
  E' questo il versante della nostra iniziativa su cui abbiamo incontrato maggiori resistenze e sul quale occorrerà tornare alla carica con maggiore incisività, da qui fino alla fine della attuale legislatura;

• ricordiamo infine la nostra indagine epidemiologica sull'uso terapeutico di derivati della cannabis in Italia, avviata nel novembre 2003. I dati preliminari, relativi ai primi 50 pazienti che hanno compilato il relativo questionario, sono stati presentati al convegno da noi organizzato lo scorso settembre e sono disponibili sul sito. La prima considerazione che emerge dall'analisi di questi dati preliminari è che la maggior parte dei pazienti che si curano con i derivati della cannabis sono tutt'ora costretti nell'illegalità e che a tutt'oggi solo una piccola fetta di essi è riuscita a valersi di canali legali di approvvigionamento. E' nostra intenzione continuare la raccolta dei questionari sino al giugno prossimo; rinnoviamo pertanto l'invito a tutti i pazienti italiani che fanno o hanno fatto uso di derivati della cannabis a dare il loro contributo alla riuscita della iniziativa, al fine di potere presentare i risultati finali della indagine al congresso della International Association for Cannabis as Medicine (IACM) previsto per il settembre 2005.

Questo in estrema sintesi il bilancio delle iniziative passate e le direttrici dell'impegno futuro.