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Rassegna stampa 2003
    SCLEROSI MULTIPLA: ALTERNATIVE TERAPEUTICHE  
       
 
 
Speranze dalla cannabis   
 
 
di  Claudio Cappuccino
 
5/12/2003  
 
 
 
 
   

The Lancet pubblica i risultati incoraggianti di sperimentazioni cliniche della cannabis proprio nella sclerosi multipla
Una sperimentazione clinica rileva i benefici dei principi attivi della pianta in questa seria malattia


 
«Poco fa mio marito ha dovuto portarmi in bagno in braccio perché non ero in grado di fare quei pochi metri neanche aggrappandomi dappertutto. Le gambe era come se non le avessi, tremavano, non obbedivano all'ordine del cervello di camminare. Appena faccio un minimo sforzo, perché sono testarda e non voglio arrendermi a questa maledetta malattia, le ginocchia cominciano a non reggermi più: tante volte ho rischiato di cadere, e tante sono caduta... Oltre a tutti gli altri problemi ho i polpacci sempre contratti, mi prendono crampi dolorosi. La lentezza con cui sono costretta a muovermi mi esaspera, tanto che a volte ho violenti scoppi d'ira. Così poi mi arrabbio con me stessa e piango». Giovanna F., 42 anni, racconta la sua malattia: si chiama sclerosi multipla. Malattia che raramente uccide, ma può rendere la vita insopportabile. Colpisce più di 50 mila persone in Italia, per lo più donne e giovani, e ancora oggi è in gran parte un mistero.

Non ne è chiara neppure la causa, anche se vi è sicuramente un'alterazione del sistema immunitario, che provoca la distruzione a tratti della guaina mielinica dei nervi e la conseguente alterazione dei segnali nervosi. I muscoli sono spesso rigidi e contratti. Si possono avere dolori, legati sia agli spasmi muscolari sia alle lesioni nervose; e inoltre disturbi visivi, alterazioni dell'equilibrio, tremori, disfunzioni vescicali, formicolii, intorpidimento degli arti.

Il decorso è in genere lento, spesso vi sono lunghi periodi di remissione, in cui i sintomi si riducono o scompaiono. Ancor oggi non c'è una terapia risolutiva, anche se negli ultimi anni sono stati fatti passi avanti. Di nuove cure si è parlato di recente ad Asti al Convegno internazionale organizzato dall'Associazione italiana sclerosi multipla sui trattamenti convenzionali e innovativi per questa malattia. Fra i temi affrontati, l'uso terapeutico dei cannabinoidi, i principi attivi della canapa, o Cannabis sativa.
Per una coincidenza, negli stessi giorni del convegno un articolo su The Lancet riferiva i risultati incoraggianti di sperimentazioni cliniche della cannabis proprio nella sclerosi multipla. Coordinatore dello studio l'inglese Alan J. Thompson, University college hospitals di Londra, presente al convegno.

Da decenni la scienza esplora i benefici della cannabis in varie patologie, in forma naturale o nei principi attivi, i cannabinoidi. Nel 1964 fu identificato il più importante, il Thc, tetraidrocannabinolo. I cannabinoidi nella sclerosi multipla, seppure non abbiano effetti misurabili, agiscono in modo positivo sulla condizione dei malati, che dicono di aver meno spasticità e dolore. E di essere in grado di camminare meglio e più velocemente.
Studi in modelli animali di sclerosi multipla hanno rilevato che i cannabinoidi possono essere efficaci nel controllo dei sintomi e nella modulazione dei meccanismi neurologici e immunitari della malattia. Lo si è visto, ha detto al convegno Vincenzo Di Marzo del Cnr di Pozzuoli, studiando il sistema cannabinoide endogeno su cui agiscono sia i principi attivi della cannabis sia sostanze simili prodotte dall'organismo. «Che diventino presto nuove armi terapeutiche, in aggiunta o in alternativa a quelle disponibili, pare più di una speranza» prevede Salvatore Grasso, presidente dell'Associazione cannabis terapeutica (Act).

Altra speranza: che il ministro della Salute prenda atto di queste evidenze. Vari i progetti di legge presentati perché l'uso medico della cannabis sia riconosciuto. «Ci auguriamo che la commissione Affari sociali della Camera, dove progetti di legge giacciono sottoscritti da oltre cento parlamentari, li metta in discussione senza più indugi» dice Grasso.
I risultati ora pubblicati incoraggiano centinaia di malati per cui non esistono alternative terapeutiche. Intanto in Gran Bretagna uno spray sublinguale a base di cannabis, il Sativex, è in attesa di approvazione per la sclerosi multipla.

SU INTERNET
www.medicalcannabis.it
www.aism.it

OTTO STRADE

Dolore
L'attivazione dei recettori dei cannabinoidi nel sistema nervoso centrale può modulare la percezione del dolore.

Asma
La cannabis ha effetto broncodilatatorio durante l'attacco acuto. Allo studio somministrazioni come aerosol.

Glaucoma
Il Thc riduce la pressione intraoculare. La ricerca punta su un collirio a base di cannabinoidi.

Convulsioni
La cannabis si usa fin dall'antichità nelle convulsioni. Diversi pazienti epilettici riferiscono di averne beneficio. Sarebbe il cannabidiolo non psicoattivo il principio attivo più importante a tale scopo.

Aids
I derivati della cannabis stimolano la fame: proprietà usata per sollecitare l'appetito nei malati di aids.

Artrite reumatoide
I cannabinoidi, in particolare il cannabidiolo (Cbd), hanno effetto antinfiammatorio.

Ictus
Un cannabinoide di sintesi è allo studio per ridurre i danni causati dalla carenza di ossigeno al cervello.


 

 

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