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Rassegna stampa 2001

SOLIDARIETÀ Parla il direttore del Centro francescano

«Con il dibattito sulla cannabis messe a nudo le contraddizioni»

Riconosciuta la validità terapeutica della canapa

(s.p.) La questione dell'uso della canapa a scopi terapeutici, emersa con forza anche grazie all'esperienza di un ragazzo riportata sul Gazzettino, ha riacceso la discussione intorno a questi temi. E un nuovo contributo viene da Livio Ferrari, direttore del Centro francescano d'ascolto di Rovigo, nonché coordinatore nazionale del Seac, il Coordinamento degli enti e associazioni che si occupano di volontariato penitenziario.

Secondo Ferrari, bisogna chiedersi se l'uso medico è un discorso diverso rispetto alla più generale richiesta di legalizzazione, oppure se si tratta di un movimento che vuole la "farmaceutizzazione" della canapa. «Nella prima possibilità - spiega il direttore del Centro di ascolto - il diritto dei malati a usare la canapa sarebbe una priorità, mentre nella seconda le cose sarebbero ben distinte: le pillole ai malati per la salute del corpo e ai sani l'illegalità dell'assunzione. L'ipotesi della medicalizzazione della canapa - continua Ferrari - sta sempre più prendendo piede, a seguito di diversi autorevoli rapporti di organi scientifici che hanno riconosciuto per la prima volta in sede ufficiale la sua validità terapeutica, auspicando la trasformazione della pianta in specialità farmaceutica e decurtandola perciò dal messaggio che evoca lo spinello. In effetti la "farmaceutizzazione" della canapa risponde a esigenze di prudenza politica, più che di rigore scientifico, con lo scopo di separare drasticamente la funzione medica da quella di droga».

E conclude Ferrari: «I prodotti chimici, sempre a detta degli esperti, hanno proprietà inferiori e in alcuni casi pericolose. La questione, comunque, evidenzia le enormi contraddizioni della nostra organizzazione sociale, della legislazione, della morale corrente e del mercato, sottolineando come tutti affrontino il rapporto con le droghe e i farmaci in modo simulato. Entrati nel terzo millennio, è certamente vero che le sostanze e i comportamenti d'abuso si sono rinnovati e moltiplicati in modo abnorme, ma è altrettanto vero che la tossicodipendenza continua a essere terreno di scontro senza alcuna nuova scelta, come l'alcolismo continua a fungere da grave ed estesa piaga».

 

 

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