La cannabis ha una lunga storia di utilizzo come farmaco per gli spasmi muscolari.
Già in un testo del 1843 è riportato che essa "mostra, con pochissime vere eccezioni, degli effetti notevoli … come mezzo antispastico" [1]. Raphael Mechoulam, che agli inizi degli anni sessanta isolò il THC, afferma che "si tratta di un ottimo antispasmodico, in grado di migliorare la mobilità muscolare" [2].
Casi clinici di pazienti tetraplegici che alleviano i loro spasmi dolorosi sono stati riportati anche recentemente. Un'indagine americana su 43 pazienti con lesioni al midollo spinale rilevò che 22 di loro facevano uso di marijuana per curare i loro spasmi [3]. Uno studio svolto in Svizzera nel 1990 concludeva che il tetraidrocannabinolo (THC) avrebbe dovuto essere preso in considerazione nella cura dei paraplegici [4]. Le lesioni al midollo spinale sono una delle indicazioni all'automedicazione che risultano da un'indagine condotta in Germania, Austria e Svizzera [5]. È riportato che in Germania i pazienti di molti centri di riabilitazione alla paralisi fumano marijuana, e spesso con il silenzio-assenso dei medici [6].
A fronte delle numerose segnalazioni aneddotiche e di piccoli studi non controllati, mancano a tutt'oggi grossi studi clinici controllati.
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Descrizione della malattia |
La spasticità è un sintomo frequente nelle lesioni traumatiche del midollo spinale (paraplegia, tetraplegia) ed è dovuta ad un aumento patologico del tono muscolare, causato dalla lesione delle vie nervose motorie corticospinali (che cioè portano gli “ordini” dal cervello ai muscoli attraverso il midollo spinale). Quando queste vie nervose sono lese, prendono il sopravvento i centri motori spinali (con aumento di attività dei neuroni eccitatori, e diminuzione di attività dei neuroni inibitori). Il risultato è che i muscoli interessati aumentano il loro tono di base, mantenendosi in uno stato di contrazione maggiore del normale, provocando diversi disturbi come mancanza di coordinamento dei movimenti (atassia), tremori, mioclonia (contrazioni ritmiche, rapide, involontarie dei muscoli), crisi dolorose parossistiche, ecc. Si tratta di un disturbo invalidante e difficile da trattare. I principali farmaci antispastici tradizionali (baclofen, tizanidina) sono spesso poco efficaci nel controllo di queste forme. Per alcuni di essi è stato anche provato, ma con risultati non brillanti, l'impianto chirurgico di dispositivi intraaddominali per il rilascio continuo. |
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