AGGIORNAMENTI
PER UN SOMMARIO DELLE ULTIME NOVITA' PRESENTI SUL SITO > CLICCA QUI <
 
IN LIBRERIA


 
CAMPAGNE
APPELLO AL MINISTRO DELLA SALUTE ON. LIVIA TURCO
PER UNA LEGGE A TUTELA DEI DIRITTI DEI PAZIENTI
INDAGINE SULL'USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS IN ITALIA
NOTIZIE
MEDICALCANNABIS NEWS
ATTI PARLAMENTARI
RASSEGNA STAMPA
NOVITA' DALLA RICERCA
CONVEGNI E DIBATTITI
COMUNICATI STAMPA
MEDICALCANNABIS FORUM
MEDICALCANNABIS F.A.Q.
SCHEDE
POTENZIALI CAMPI DI UTILIZZO TERAPEUTICO
ESPERIENZE PERSONALI
CENNI STORICI
CANNABINOIDI NATURALI E DI SINTESI
ANANDAMIDE ED ENDOCANNABINOIDI
CENNI DI NEUROFISIOLOGIA DEI CANNABINOIDI
MODALITA' DI ASSUNZIONE
POSOLOGIA E DOSAGGI
LIBRI CONSIGLIATI
LINKS UTILI
SPECIALE
CANNABIS MEDICA OLANDA
CANNABIS MEDICA CANADA
CANNABIS MEDICA U.S.A.
DOSSIER
RAPPORTO DEI LORDS
RAPPORTO ROQUES
RAPPORTO IOM
LIBRO BIANCO
MATERIALI ACT
CHI SIAMO
CARTA D'INTENTI
STATUTO
ADERISCI AD ACT
DONAZIONI
CIAO STEVE !
premio di laurea
Stefano Girardi
2004-2005
IACM
We are members of

 

 
E-mail
 

Usi terapeutici della Cannabis - Epilessia Torna alla pagina precedente
POTENZIALI CAMPI DI USO TERAPEUTICO DEI DERIVATI DELLA CANNABIS
Epilessia

Le proprietà anticonvulsivanti dei derivati della cannabis sono testimoniate da alcuni studi scientifici nonchè da esperienze aneddotiche di malati di epilessia che documentano, in seguito alla assunzione di cannabinoidi, una riduzione delle crisi e del fabbisogno di farmaci.

Una prima segnalazione in tal senso risale al 1975 e riguarda un giovane di 24 anni con epilessia farmaco-resistente, in cui l'inalazione di Cannabis in aggiunta al trattamento convenzionale portò ad un soddisfacente controllo delle convulsioni [1].

Il dato concorda con quanto riferito da numerose esperienze aneddotiche di pazienti che, pur al di fuori di un contesto medico "controllato", hanno verificato in prima persona l'efficacia di tali sostanze, arrivando in alcuni casi a poter fare a meno dei farmaci convenzionali (e dei loro spesso pesanti effetti collaterali ...).

Il dato è stato successivamente confermato in uno studio condotto su 15 pazienti trattati con cannabidiolo (CBD), uno dei principi attivi della Cannabis. I quindici patienti, affetti da epilessia secondaria con focus temporale, furono trattati con 200-300 mg al giorno di CBD. In circa il 90% dei casi si ottennne la scomparsa delle crisi convulsive o una loro significativa riduzione. Gli autori dello studio sottolinearono il buon profilo di tolleranza del CBD e la scarsa incidenza di significativi effetti collaterali [2].

Altri studi pubblicati hanno fornito risultati contrastanti [3-4] e sono segnalati casi in cui l'assunzione di dosi eccessive sembra aver facilitato l'insorgenza di crisi convulsive [5].

In epoca più recente una revisione condotta su 308 pazienti epilettici ha confermato il potenziale ruolo protettivo dei derivati della cannabis [6].

L'interesse per questo potenziale campo di applicazione è stato confermato dal Workshop on medical marijuana del National Institutes of Health USA [7], dal rapporto dello Science and Technology Committee della Camera dei Lord inglesi [8] ed in ultimo dal rapporto dell' Institute of Medicine della Accademia Nazionale delle Scienze USA, Marijuana and Medicine: Assessing the Science Base [9].
Tutti e tre i rapporti riconoscono il potenziale anticonvulsivante dei derivati della cannabis, concordando tuttavia sul fatto che i dati clinici disponibili sono troppo limitati e controversi e auspicando verifiche dell'efficacia su popolazioni più numerose. Il rapporto dell' House of Lords Science and Technology Committee in particolare riconosce che il cannabidiolo "potrebbe essere sperimentato come una utile terapia aggiuntiva in pazienti con sintomatologia scarsamente controllata dalle terapie attualmente disponibili [8].

Alla luce di tali evidenze riteniamo che un tentativo terapeutico con cannabinoidi possa essere preso in considerazione, sotto controllo medico:

  1. in casi di epilessia farmacoresistente, ovvero non dominabile con le terapie convenzionali.
  2. in casi in cui le terapie convenzionali, pur efficaci, siano gravate da inaccettabili effetti collaterali.

 

Descrizione della malattia
Circa l' 1% della popolazione italiana, oltre 500.000 persone, è affetto da epilessia.
I portatori di epilessia vanno incontro periodicamente a crisi convulsive, in genere dovute alla presenza di un gruppo piu' o meno grande di cellule nervose che tendono ad avere una attivita' eccessiva, comunemente definita come "ipereccitabilita'".
Tale fenomeno può coinvolgere un numero limitato di cellule nervose, come nelle epilessie focali, o essere un fenomeno diffuso ad ampie aree della corteccia cerebrale, come nelle epilessie generalizzate.

Le epilessie possono insorgere a qualsiasi eta', tuttavia, in circa l' 80% dei casi le crisi iniziano prima dei 20 anni, nell' infanzia e nell' adolescenza.

Si distinguono epilessie primarie o idiopatiche, in cui non è possibile dimostrare la presenza di lesioni cerebrali, e epilessie secondarie, in cui l'insorgenza delle crisi è legata alla presenza di una lesione cerebrale. Si va da disturbi dell'ossigenazione cerebrale al momento della nascita (evento molto frequente), a malformazioni della corteccia cerebrale fino a tutte le patologie acquisite del cervello, come infezioni, traumi, tumori, disturbi circolatori. Ogni evento morboso che lede la corteccia cerebrale può infatti dare origine, nel corso degli anni, a un focolaio responsabile dell'epilessia.

I farmaci anticonvulsivanti comunemente usati hanno spesso effetti collaterali molto rilevanti. L'inconveniente più comune è la sonnolenza e la sedazione (evidente soprattutto per le benzodiazepine e i barbiturici), che possono ostacolare la attività intellettiva (dall'apprendimento a scuola, all'attenzione durante riunioni di lavoro, alla prontezza di riflessi durante un'attività sportiva o durante il lavoro alla cassa di un supermercato). Altri possibili effetti collaterali sono disturbi del comportamento, iperattività motoria , negativismo, ostilità, comportamenti aggressivi, aumento della salivazione. In caso di trattamenti intrapresi in giovane età si possono osservare inoltre effetti molto spiacevoli sul piano estetico (aumento dei peli del viso e ingrossamento del naso, ipertrofia delle gengive).

Di particolare rilevanza il dato che il 20-30% dei soggetti con epilessia continua ad avere crisi malgrado l'assunzione di terapie con uno o più farmaci (epilessie farmaco-resistenti).

Esperienze aneddotiche
  • Tommaso S.
  • Giampiero Tiano
  • Alessandra Viazzi
  • Luigi Vittori
  • Links
  • Associazione Italiana Contro l'Epilessia
  • Associazione per la ricerca sull'epilessia
  • Lega Italiana Contro l'Epilessia
  • vedi anche:
  • Cannabinoidi naturali e di sintesi
  • Posologia e dosaggi
  • Modalità d'assunzione
     
  • Ricerca nel sito
     
    Aggiornamenti
    e-m@il
    Non hai trovato le informazioni che cercavi o hai bisogno di delucidazioni?
    Scrivici !

     

    Torna alla pagina precedente


    http://medicalcannabis.it - powered by CuteNews